di Andrea Stefano Marini Balestra
Viterbo,30.7.23
In p.zza del Gesù, anche in collegamento televisiso con Rete 4 per la trasmissione Controcorrente, Luigi De Magistris, l’ex magistrato, l’ex sindaco di Napoli, l’ex ormai praticamente di tutto, anche parlamentare europeo, ha presentato un libro sulla sua vita. De Magistris afferma che la sua vita è stata dedicata al “bene comune”, senza mai cedere a compromessi. Retorica, retorica retorica.
Non credo che ci siano persone che dicano il contrario. Quello che conta è quello che si è fatto e che si fa.
De Magistris, figlio d’arte, perchè suo padre,suo nonno e bisnonno furono valenti magistrati (forse per questo facilitato entrare nella casta), ha nella sua carriera di magistrato di essere non all’altezza della funzione. Fazioso, arrogante, altezzoso ne ha combinate tante da dover essere praticamente estromesso dalla magistratura per cui si dimise ancora giovane.
Quello che era la sua passione, cioè la politica, proprio quella che non deve avere un magistrato, lo ha fatto divenire europarlamentare, poi sindaco di Napoli. Una serie di inchieste mentre sideva in Comune, quindi una condanna per abuso d’ufficio, in virtù della legge Severino lo fece dapprima sospendere dalla carica, poi riammessa dopo un’assoluzione in secondo grado.
Egli, ieri a Viterbo ha rivendicato il suo pensiero di uomo libero (ma chi non la fa ?) nonostante abbia fatto parte degli uomini dello stato e delle istituzioni, ma sempre senza perdere la bussola della libertà. Però questa “liberta” di pensiero di De Magistris lo ha portato come sost.proc.re della Repubblica ad imbastire indagini penali nei confronti di tanti, troppi, da lui ritenuti affiliati a qualsiasi associazione che a lui non piacesse. Per la sua faziosità, ordinò da Sindaco la cancellazione dallo stradario della città di Napoli di via Vittorio Emanuele III°.
Nin ci sembra che un personaggio simile possa essere un maitre a penser. Anzi ! Una vita di fallimenti personali, politici, amministrativi. Come lui ha fatto di peggio solo il sost.proc.di Potenza Woodcock,
Non solo i gravi rilievi contestati dal Csm (e puntualmente confutati da De Magistris), ma l’analisi di tutte le indagini e di tutta l’attività inquirente (con grandi teorie di complotti, P2, massoneria et ultra) porta alla conclusione che nessuno dei perseguiti (per non dire perseguitati) da De Magistris è stato condannato. Archiviazioni, assoluzioni, non luogo a procedere: un’impressionante quantità di fallimenti dopo un grande rumore e spettacolari coinvolgimenti sostenuti dalla grancassa di una televisione asservita al mito dell’eroe solitario e ostacolato da poteri occulti.
In realtà presunzioni, insensatezze, sparate accompagnate da un vittimismo televisivo e dal fuoco amico dei Travaglio e dei Santoro. Sono stati i “clienti” di sballate indagini di De Magistris, Prodi, Mastella, Loiero, Cossiga, Sanza, Luongo, Bubbico, De Filippo. Si sentiva un fustigatore, un epigone dela pool “Mani pulite” senza averne alcuna capacità.
Insomma, De Magistris aveva trasformato Catanzaro “capitale” dell’azione giudiziaria. Altro che Palermo e Milano !
Chissa perchè De Magistris agiva cosi ? Certamente per desiderio di successo. ma con fallimento assoluto dell’azione giudiziaria nell sue indagini.
Il compito di un magistrato dovrebbe essere, nel desiderio dei cittadini onesti, l’individuazione dei colpevoli. L’obiettivo di De Magistris sembra essere stato quello di creare dei casi, di inventare dei colpevoli importanti e di fare la vittima. Ottenendo l’applauso dei cittadini che odiano i potenti, e godono nel vedere abbattuti i palazzi.
Nel Vangelo sta scritto: “Chi si umilia sarà esaltato, chi si esalta sarà umiliato.” Infatti al De Magistris non resta che partecipare a qualche talk show e presentare un suo libro autobiografico in provincia.
Leggeremo il suo libro “Fuori dal sistema” gli daremo qualche soldino per i suoi diritti d’autore, ma,per De Magistris, non ci pare possa aprirsi un luminoso futuro politico.