Redazione
Viterbo,14.6.23
Un comunicato pervenutoci giorni fa da un comitato di cittadini residenti a La Quercia ci segnala la probabile prossima messa in opera di una antenna ripetitrice dei segnali utili per la connessione della rete mobile telefonica e forse di altro.
Insorgono questi cittadini allo scempio ambientale che sarà compiuto qualora il mega impianto fosse collocato nei pressi del complesso della Basilica in prossimità di abitazioni, di scuole e via dicendo.
Nel loro Comunicato citano in larga misura le previste conseguenze sulla salute umana utilizzando studi e varia letteratura scientifica.
Un’osservazione. Noi tutti abbiamo in tasca il”telefonino” che allo stato delle cose non è solo un mezzo di comunicazione verbale telefonica, ma di fatto un computer che ci collega con il mondo.
Pensiamo che nessuno voglia rinunciaci. Ci si arrabbia, infatti, non appena il prezioso apparecchio perde il “campo” facendoci restare senza comunicazioni ed informazioni.
Ma, allora, perchè il collegamento sia sempre presente, è necessario che la rete sia appoggiata a più ripetitori possibili. Proprio, per le basse emissioni che ogni ripetitore deve rispettare proprio in virtù della salvaguardia umana, è necessario disporne molti sul territorio.
Molti ripetitori, bassa potenza di emissione, quindi nessun rischio pochi ripetitori molta potenza, possibile rischio. Proprio la proliferazione di ripetitori con basse emissioni, certamente non dannose all’organismo umano ed animale, consente la difesa della sanità pubblica.
Ci dispiace contraddire i residenti de “La Quercia”, ma proprio una nuova installazione di un ripetitore del segnale è la prova della necessità di asisicurare sicurezza sanitaria.
E che il “telefonino” resti con noi.