di Andrea Stefano Marini Balestra
Viterbo, 17.6.23
Personalmente ho avuto occasione circa dieci anni fa di osservare nella Baia di San Diego (California) un gommone della US Navy circondato da delfini in addestramento per usi ben diversi quelli di solito che si vedono negli acquari. Precisamente, l’utilizzo di questi animali per compiti di difesa subacquea.
Oggi viene la notizia che i delfini sono forse l’unica forma di difesa, ma meglio di offesa, de russi per contrastare le azioni ucraine nei pressi del porto di Sebastopoli in Crimea.
Fonti dei media. riferiscono che i simpatici cetacei, muniti di intellegenza superiore altri animali marini, possono essere utilizzati come siluri verso i droni acquatici nemici, come sonar per scovare unità subacquee e come killer di assaltatori subacquei, quindi difensori delle reti di protezione dei porti.
In definitiva, nel fallimento russo per le sue “armate” di terra, di cielo e di mare, il ricorso alla “unità cetacei” rappresenta l’ultimo soldato russo da impiegare nella sciagurata guerra in corso.
Ma, dico Io. dove sono gli animalisti che difendono l’ultimo insetto, l’ultimo predatore, il cinghiale nuovo abitatore delle nostre città ed addirittura i castorini che erodono le sponde dei fiumi, i lupi che fanno strage di animali del bosco, dei cani abbandonati ed anche della sorte di un uccellino che nidifica nei pressi di Tarquinia e pertanto danneggiato dalla costruzione della superstrada E45 !
Insorgete contro chi usa gli animali innocenti per fare la guerra.
Gli animali, non hanno patria, si fanno la “guerra” tra specie solo per fini alimentari, ma,utilizzarli per la guerra degli “uomini”, che non è per fini alimentari (soltanto), ma per potere e sopraffazione, è cosa che mai avremmo avremmo voluto leggere.
Vediamo chi commenta.