17112024Headline:

Giugno pazzo, raccolti in difficoltà, gli agricoltori denunciano

Il meteo condiziona i mercati agricoli, ma non sempre

Redazione

Viterbo,11.,6.23

E’ purtroppo un refrain il grido di dolore degli agricoltori ad ogni stagione, quasi un “al lupo, al lupo” che viene lanciato, ma sempre inosservato. Infatti, per la diversità delle coltivazioni agricole, una diversa meteorologia per alcuni aiuta, per altri danneggia. Dipende dalla coltivazione di ogni azienda. Alla fine dei “giuochi” si pareggia, ma non sempre.

Sta di fatto, però, che quest’anno, l’aumento dei prezzi dei prodotti agricoli di largo consumo al mercato, ha risvegliato le coscienze dei più sulla situazione che stanno vivendo gli agricoltori della nostra regione ed i consumatori di ciè, loro malgrado, se ne sono resi conto.

Mentre da una parte, per i produttori di prodotti commerciabili all’ingrosso, cito frumento, erbaio, etc. non stanno subendo aumenti, ma diminuzioni, perchè legati a listini anche internazionali, i produttori di frutta e verdura ed altri beni alimentari a km.0.li hanno ritoccato in alto facendo preoccupare i consumatori al punto tale farli rinunciare a certi acquisti.

Per esempio, l’acquisto di un kilo di ciliegie a circa 20 euro non è per tutti.

In definitiva, mentre alcune aziende sono maggiormente penalizzate per non poter intervenire tempestivamente sui prezzi, altre, mediante la possibilità praticare immediati aumenti possono scontare minori produzioni e tenere in piedi la baracca.

Le associazioni di categorie agricole presenti nella Tuscia. Unione Agricoltori, Coldiretti e CIA per tramite i loro rappresentanti, hanno reso noto il disagio dei loro associati nella conduzione delle loro aziende dapprima colpite da siccità ed ora eccessiva piovosità, peraltro fuori stagione.

Nella Tuscia, l’andamento culturale del grano duro, dapprima reso favorevole da comode e tempestive semine, sta ora scontando il danno di una maturazione in un clima umido che, non solo ritarda la raccolta, ma provoca malattie della pianta; quindi perdita di valore del nostro Grano duro, vera eccellenaza della maremma laziale.

C’è un ritardo di fioritura dell’olivo, del nocciolo, del cigliegio, del noce, del castagno e delle orticole in genere. Non sappiamo cosa potrà accadere nei prossimi giorni, cioè se arriverà un caldo africano che possa danneggiare la tardiva maturazione delle piante in o nuovi acquazzoni con colpi di vento che spazzino via fiori e gemme ed “allettino” i frumenti.

In ogni caso, è già registrato un calo delle produzioni agricole della Tuscia con perdita di PIL agricolo. qualcuno addebita al “cambiamento climatico” le bizzarrie metereologiche, ma chi ha capelli bianchi ha conosciuto periodi di inizi estate difficili, tant’è che esiste tra gli agricoltori in detto: “anno d’erba, anno de merda” . L’accrescimento delle infestanti ai margini delle strade conferma.

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