Redazione
Viterbo,20.6.23
Facendo seguito al nostro precedente articolo del 18.6.23 “Creare aree per la produzione energie alternative, si, ma senza esagerare” la Coldiretti informa che è in programma un bando (Parco Agrisolare) che darà possibilità di accesso agli imprenditori agricoli di contributi per la installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti delle aziende agricole e di allevamento, il tutto, per scongiurare il consumo del suolo agricolo destinato alla produzione.
Ecco quanto previsto:
E’ in dirittura di arrivo il nuovo bando del Parco Agrisolare per l’installazione di pannelli fotovoltaici sui fabbricati agricoli. La misura, fortemente sostenuta da Coldiretti, rientra tra gli interventi previsti dal Pnrr. L’obiettivo è sostenere gli investimenti per la realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica fotovoltaica e alcuni interventi tranati di efficientamento in ambito agricolo, escludendo totalmente il consumo di suolo.
Potranno presentare la domanda: gli imprenditori agricoli, in forma individuale o societaria; le imprese agroindustriali; le cooperative agricole che svolgono attività di cui all’articolo 2135 del codice civile e le cooperative o loro consorzi.
Sono invece esclusi i soggetti esonerati dalla tenuta della contabilità Iva, aventi un volume di affari annuo, riferito all’anno fiscale 2022, inferiore a 7.000 euro.
Rispetto al precedente bando cambiano alcuni limiti. Per gli Impianti
fotovoltaici il limite di potenza passa a 1.000 kWp. La spesa massima
ammissibile per i sistemi di accumulo è aumentata fino a 100.000 euro, mentre
quella per dispositivi di ricarica sale a 30.000 euro.
Sarà poi possibile calcolare il fabbisogno di energia termica complessivo
dell’impresa senza il vincolo del doppio dell’autoconsumo di energia elettrica.
Inoltre, è prevista la modifica della percentuale di contribuzione in funzione del consumo, ammettendo anche impianti che non hanno autoconsumo. Per le imprese della produzione agricola primaria, il contributo sarà all’80%, con il vincolo dell’autoconsumo o del consumo condiviso (circa 693 milioni); in alternativa del 30% (con eventuali maggiorazioni) senza limite dell’autoconsumo (circa 75 milioni).