Redazione
Viterbo,18.6.23
Che sia necessario incrementare le fonti rinnovabili per la produzione energetica è indubbio, anzi indispensabile per liberarsi dalla schiavitù della creazione di sorgenti che dipendano da fossili (Carbone, petrolio, etc), ma senza esagerare.
Una nota del Presidente nazionale Coldiretti dr. Prandini precisa che lo sviluppo disordinato di impianti fotovoltaici a terra sopprime l’agricoltura tradizionale, quindi non solo danneggia la produzione agricola tradizionale, ma alla lunga costringe all’importazione di prodotti.
Nella nostra nazione, nella Tuscia, in particolare, è una fiorotura di progetti per installazione di mega impianti su terre fertili da sempre destinate a pratiche agricole in grado creare ricchezza e valore per i pregiati grani duri per qualità e valori di resa pressoche pari quelli delle Puglie.
Quindi, sostituire su terreni vocati a colture specializzate con estensioni di pannelli fotovoltaici è uno sfregio non solo all’ambiente, ma al PIL agricolo.
Sempre da Coldiretti si segnala che, provvedendosi i tetti delle aziende agricole (Capannoni, stalle ed abitazioni aziendali) di pannelli fotovoltaici si può altrettanto ottenere creazione di energia senza sopprimere dai terreni le coltivazioni.
Si è avuta notizia dell nascita di un coordinamento nell’ Alta Tuscia ai confini con l’Umbria con il fine creare un ordine ed una disciplina al selvaggio proliferare di campi fotovoltaici a terra.
Un comunicato stampa pervenuto in redazione riferisce della nascita del CAT cioè un Coordinamento tra comitati e associazioni che da tempo sono impegnati nella difesa di un territorio vasto ma omogeneo. La mission del CAT infatti, è segnalare che mentre imperversa a livello nazionale una capillare ed asfissiante campagna mediatica a sostegno delle fonti energetiche rinnovabili basate su eolico e fotovoltaico, sia necessario riportare questi temi in un alveo di ragionata e lucida pianificazione con obiettività e confronto con le istituzioni, in conclusione, evitare quello che, dati alla mano, rischia di diventare per paradosso quello scempio insensato dell’ambiente e del paesaggio, nonché un fattore devastante rispetto ai progetti ed attività improntate allo sviluppo sostenibile della Tuscia.
Aderiscono al CAT:
AssoTuscania
BLEU Bolsena Lago D’Europa
Be Like Your Place, BLYP
Comitato Ambiente e Salute della Tuscia
Comitato di Canino
Comitato per la tutela dell’Alfina
Comitato PHOBOS Castel Giorgio e Orvieto
Rete NOGESI
In conclusione, bene praticare la ricerca di energie alternative che non dipendano da fossili, ma, necessità di regole che impongano la realizzazione di impianti solo colà non ci sia impatto ambientale ed economico agricolo.