di Andrea Stefano Marini Balestra
Viterbo,12.6.23
L’inesorabile destino di noi tutti umani si è consumato oggi per un personaggio multiforme come solo uno come Lui, lo poteva essere: Silvio Berlusconi.
La Storia d’Italia lo ricorderà per secoli. Non solo per la sua attività politica scoperta solo nel 1994 e mai cessata sino a ieri, ma per l’importanza dell’azione di capitano d’industria che ha rivoluzionato il mondo della radiotv, delle banche, dello sport.
Era una specie di Re Mida, Dove interveniva ed infatti, dove è intervenuto nei più disparati campi, qualsiasi settore diveniva oro.
Ha costruito nuove città, ha creato la televisione commerciale che in molti casi ha superato di molti quella pubblica strafinanziata dallo stato, ha presieduto nel calcio club storici, quindi, rivoluzionando il modo paternalistico e casareccio della proprietà delle squadre che sino agli anni ottanta del secolo scorso le ha trasformate in un’ attività economica professionale. Dopo di lui, ogni club sportivo è stato diretto come un’azienda. Con questa mentalità ha portato alla vittoria il Milan cola dove poteva esserci qualcosa da vincere. Ancora, in età onn più verde,sempre nello sport. dopo aver rilevato una squadra di serie C (battuta pure dalla viterbese in Coppa Italia): il Monza l’ ha fatta in brece scalare la classifica demam massima divisione di Serie A.
Non parliamo della politica. Nessuno come lui ha rotto il “sistema”, cioè la sterile contrapposizione tra cattolici e comunisti, tra fascisti ed antifascisti che aveva dominato il dopoguerra. Ha compreso il pericolo di una deriva comunista, subdola, pericolosa anche per le alleanze internazioni ed ha fondato un nuovo partito,
Dal nulla, ad oltre il 30%. Forza Italia: un vero partito della nazione che finalmente ha sdoganato i “congelati” voti della destra e cosi riunito i moderati sotto una nuova bandiera.
Un uomo cosi è solo politicamente paragonabile ad un Cavour, per l’azione ad un Garibaldi, per l’azione rinnovatrice ad un Mussolini e per ad un sincero anticomunismo De Gasperi. Battuto, è sempre risolto, non ha i mollato, nelleno negli ultimi tempi per le sue malattie.
Vero esempio di tenacia italica. Mai mollare, il suo motto.
Era spesso venuto nella Tuscia per sostenere campagne elettorali.
Un anno (3 settembre 2008), fu l’invitato VIP per assistere al Trasporto della Macchina di Santa Rosa. Ci ricordò che sua Madre si chiamava Rosa ed egli a questo nome fu sempre legato.
Da oggi, l’Italia ha perso un suo grande uomo, un vero leader conosciuto nel mondo. La sua eredità politica continua nei suoi collaboratori ed è determinante nell’azione moderatrice del governo Meloni.