Redazione
Viterbo,5.6.23
Sulla questione Aeroporto le città di Frosinone e Viterbo da anni sono in “guerra”. Entrambe reclamano nel loro territorio il “terzo scalo” del Lazio.
Ma ormai, passati oltre dieci anni dall’inizio della “controversia”, pare tra le due citta, che non sia più la scelta dell’aeroporto Moscardini di Frosinone o quella del Fabbri di Viterbo, ma lo spostamento dal capoluogo ciociaro a quello del Tuscia della Scuola elicotteri interforze.
A Frosinone la cittadinanza è in fermento perchè lo spostamento dal sud della Regione al nord della scuola rappresenta un enorme necessità di spostamento di famiglie, mentre a Viterbo si paventa che portare al Fabbri la scuola rappresenti la fine del sogno di avere un aeroporto civile come tecnicamente è possibile.
Pertanto, paradossalmente, le due Città capoluogo laziali, sono d’accordo.
L’avvocato Bartoletti, che presiede lo spontaneo comitato pro aeroporto di Viterbo ha presentato osservazioni all’ENAC che indicano come impossibile la coesistenza di un’altra scuola di volo elicotteri a Viterbo con l’attività di volo civile, dall’altro canto a Frosinone, dove peraltro eiste una fabbrica di elicotteri, si insiste nel mantenere la scuola che da vita al modesto aeroporto della città e costituisce un centro di interesse economico locale.
Motivi validi su entrambe i fronti.
Tuttavia, non manca chi a Viterbo veda di buon occhio il trasferimento della predetta scuola da Frosinone per le naturali ricadute positive in città ed anche per chi veda la Città di Viterbo come la città capoluogo dell'”ala rotante”. A Viterbo, infatti, esiste da decenni la scuola militare dell’Esercito per il volo su elicotteri (la Marina ce l’ha a Luni nello spezzino), quindi vedersi giungere anche quella destinata per il personale Finanza,Carabinieri, Protezione civile, forestale, Croce rossa,etc) nell’aerea viterbese non guasta.
L’avvocato Bartoletti insiste nella incompatbilità per un’ulteriore attività di volo nella zona di Viterbo, ma non siamo d’accordo.
L’attività di volo di elicotteri non sarebbe per quanto riguarda atterraggi e decolli sulle piste, ma da elisuperfici diverse (attuale sito dell’AVES a sinistra della Tuscanese), nell’ambito, d’accordo, dello ATZ aeroportuale, ma con “zone di lavoro” diverse e lontane dai sentieri di discesa e decollo di aerei ad ala fissa che operano sulle piste esitenti.
Parecchi aeroporti minori italiani coesistono con realtà militari.
A Grosseto, Rimini, per es.,l’attività civile di volo coesiste con uno stormo caccia interecettori pronti allo “scramble” h. 24, per non parlare di Ciampino dove i voli civili coesistono da sempre con quelli del 15° Stormo AM, del SAR e della Protezione civile.
Riteniamo quindi che a Viterbo l’arrivo della scuola elicotteri interforze, scuola basica di volo ad ala rotante di cui molte missioni vengono effettuate con simulatore, non pregiudichi la possibile scelta di Viterbo come “terzo Aeroporto” del Lazio, anzi.
Certamente, lo spostamento da Frosinone della predetta scuola, non potrà essere per “facilitare” la scelta dell’Aeroporto Moscardini rispetto quella del viterbese Fabbri, perchè il primo, non ha assolutamente caratteristiche tecniche per essere uno aeroscalo utile per il moderno traffico aereo.
Facciamo diventare Viterbo “Città dell’aria”