di Andrea Stefano Marini Balestra
Viterbo, 9.6.23
Mentre il “servizio giustizia” a Viterbo langue ed è prossimo al collasso perchè ogni grido di dolore che proviene dal Presidente del Tribunale dr. Oddi, non giunge nemmeno a via Arenula, sede del ministero, ed il sindaco di Viterbo Frontini, proprietario del palazzo di Giustizia, nulla propone e dispone per la cura dell’edificio ed aree circostanti, si pensa a tutt’altro.
L’anno scorso, l’inaugurazione di un giardino semibotanico nella zona interna del complesso completamente infruibile ai cittadini ed operatori del palazzo, ieri, una convenzione tra Comune-Tribunale per consentire i lavori di pubblica utilità ai condannati a pene inferiori gli anni tre.
Un altro esempio di come sia sia “ricchi del superfluo e poveri del necessario”. Come possa funziona l’accordo non è ben chiaro. Cosa significhi avviamento ai lavori di pubblica utilità se il soggetto beneficiario è privo di professionlaità per poterlo svolgere. Quien sabe ?
Comunque riportiamo il trionfale comunicato Stampa congiunto Comune Tribunale.
“INTRODUZIONE LAVORO DI PUBBLICA UTILITÀ IN SOSTITUZIONE DELLA PENA INFERIORE A TRE ANNI, SOTTOSCRITTA IMPORTANTE CONVENZIONE TRA COMUNE E TRIBUNALE DI VITERBO
Introduzione lavoro di pubblica utilità, sottoscritta questa mattina dal presidente del Tribunale Francesco Oddi e dalla sindaca di Viterbo Chiara Frontini la convenzione per l’introduzione del lavoro di pubblica utilità sostitutivo della pena.
La convenzione, che si colloca nel quadro delle misure introdotte dalla riforma Cartabia, che ha previsto un significativo ampliamento dell’ambito operativo di una serie di istituti riconducibili alla materia della giustizia riparativa, è stata firmata presso i locali del Tribunale di Viterbo, dal presidente del Tribunale e dalla sindaca, alla presenza del direttore dell’Uepe – Ufficio esecuzione penale esterna Maria Biondo, in rappresentanza di un ufficio che rivestirà un ruolo nevralgico ai fini del buon funzionamento e dell’implementazione degli istituti voluti dalla recente riforma.
“Era una convenzione attesa da tempo – spiega il presidente del Tribunale Oddi – della quale il Comune era sprovvisto e sulla quale noi come Tribunale di Viterbo, puntiamo molto. Ci si attende una crescita – in proporzione rispetto agli altri comuni – del numero dei soggetti interessati dalla convenzione oggi sottoscritta. Un’iniziativa nella quale credo poiché dimostra il vero senso di emenda ed espiazione della pena. Oltre che favorire il recupero delle persone condannate, il percorso redentivo si risolverà in termini di un servizio alla comunità, la quale sarà tangibilmente interessata da questo nuova proposta. La convenzione si propone infine come esempio e traino per altre realtà comunali che, in questi giorni, stanno iniziando a muoversi”.