di Andrea Stefano Marini Balestra
Viterbo, 3.5.23
Tranquilli, nessun terrorista ha posto esplosivo nel Palazzo dei Priori, quindi nessuno scoppio e distruzione del palazzo è prevista o prevedibile.
Ma di bombe che non deflagrano, l’amministrazione Comunale di Viterbo, (cioè tutti noi cittadini), ce l’ha sotto il sedere e come !
Bomba n 1.Sin dal mese di dicembre scorso al Comune è stato notificato un ricorso al TAR promosso dalla Famiglia Sensi, quella che gestisce la Terme dei Papi, che contestando Delibere prese a suo tempo circa la gestione delle acque termali, reclama al Comune un risarcimento di ben 36 milioni di euro.
Il motivo ?. Nel 2014, una Delibera comunale dell’allora Giunta Michelini ebbe ridurre la possibilità di emungimento delle acque termali all’impianto Terme dei Papi, e, di conseguenza, i gestori, a loro dire, furono costretti ridurre i servizi ai propri clienti.
Lunga la storia, Decisioni del Consiglio di Stato precedenti avevano dato ragione ai Sensi sulla facoltà di uso di acque termali, pertanto, ogni successiva contraria Delibera comunale, era da ritenere illeggittima.
Ora, a distanza di circa un decennio, la Terme dei Papi ha conteggiato in 36 milioni la perdita di incassi causata dalla diminuzione della facoltà uso delle acque e, mediante la giustizia amimnistrativa, tenta l’incasso.
Il Comune di Viterbo, benchè la notifica dell’atto giudiziario prima di Natale scorso, ha sottaciuto a tutti questo, consiglio compreso. ma ha soltanto, senza clamore, provveduto ad incaricare dei legali per resistere. Pertanto deliberata un’importante uscita per il “fondo spese” al collegio di difesa.
Qualora la domanda dei Sensi abbia trovare accoglimento, anche parziale, le casse del Comune saranno azzerate ed un default di Viterbo servito.
Ma di questo nessuno se ne cura.
La seconda bomba prossima ad esplodere ed anch’essa capace demolire le casse comunali è la sconfitta del Comune nel contenzioso scaturito dalla questione Esattorie, cioè quell’ infedele azienda incaricata raccogliere tasse tributi comunali, che trattenne per se il malloppo.
Intervenne l’Assicurazione con un indennizzo di 3 milioni, ma adesso all’esito del giudizio è venuto fuori che il Comune dovrà restituirne la metà.
Nel bilancio non vi è traccia di fondi per questo pagamento per cui sarà necessario disporre un extrabilancio, che però, andrà a
depauperare le già scarse risorse previste per il miglioramento della Città.
Non è in queste note indicare se vi siano state in passato gestioni comunali attente e precise, o meno, nell’adempimento di una corretta amministrazione. Certamente, nel passato, gli Amministratori comunali, in buona fede, avranno valutato prendere loro decisioni per il meglio per la Città, però, aver “tramandato” questi problemi a quella successiva che dovrà lavorare di sbrogliarli, non gli da merito.
Infatti, non aver appieno considerato gli effetti anche a distanza di anni di loro scelte amministrative, è la prova che essi lavorarono solo per il loro presente per la loro maggioranza, non considerando un futuro, cioè quello dei tempi in cui non sarebbero più stati al comando.