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Malumore tra i cattolici: in dubbio il loro 8xmille alla Chiesa cattolica

La protesta dei cattolici va al "sodo"

di Andrea Stefano Marini Balestra

Viterbo,16.5.23

Larghi strati di cattolici, cosiddetti “tradizionalisti”, ma in verità fedeli a d una Chiesa che da millenni insegna integra la missione di Cristo, sono in rivolta contro i recenti provvedimenti di Papa Bergoglio che di fatto proibisce la celebrazione della Messa in Latino nonchè contro le campagne promosse in alcune Diocesi per una cultura gay tra cui, addirittura veglie per il superamento dell’omotransfobia sotto l’ombrello della frase evangelica “chi accoglie voi, accoglie me”.

E’ stato istituito un sito apposito: http://blog.messainlatino.it e su Whatsapp comparso un messaggio di protesta contro la deriva presa negli ultimi tempi dalla Chiesa che, con le ondivaghe affermazioni del Papa e le indicazioni di alcuni vescovi, stanno smontando l’insegnamento tradizionale del culto e della morale cristiana.

Siamo nel mese di maggio, il mese dedicato al culto della Madonna, però in molte chiese, questa storica usanza è stata dimenticata ed al loro posto alcuni parroci, ma non pochi purtroppo, hanno aperto le porte ad associazioni cattoliche gay chiudendole ai “tradizionalisti”, Costoro, che vanno cercando appeal in ambienti “nuovi”, non si rendono conto che vanno perdendo la simpatia della maggioranza dei fedeli, che, dalla nascita della Chiesa sono state le colonne portanti dell’organizzazione cattolica nel mondo.

Preferire una cultura LBGT a quella tradizionale della Chiesa, ignorare la cultura della famiglia è per i veri cattolici un tradimento del Vangelo e solo potrà essere occasione di prossime dolorose divisioni.

Contestare di fatto ed anche di “diritto” la tradizione cattolica cosi come appare dal motu proprio del Papa “Traditiones custodes” del 2021 che di fatto “proibisce” l’uso della lingua latina nella Messa e mette al bando il Messale romano è proprio contro l’insegnamento della tolleranza caratteristico della pratica cattolica. Infatti, blandire i movimenti Gay e di converso combattere coloro che vogliono mantenere la tradizione, è un vulnus alla cultura cristiana che non si può accettare.

Nella “Catena di Sant’Antonio” che si manifesta nei social di Whatsapp e sul succitato sito: blog.messainlatino.it, circola un invito: “Quest’anno nessun ottoxmille alla Chiesa Cattolica”.

Già l’anno scorso si ebbe a registrare una contrazione di questa donazione nelle Dichiarazioni dei redditi dei cattolici, ma quest’anno se ne prevede un’altra più consistente.

Vedremo se le Diocesi italiane otterrano dalle associazioni cattoliche GAY e dai movimenti LBGT (“lesbian, gay, bisexual, and transgender.”) altrettanti fondi.

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