Redazione
Viterbo,14.5.23
Puntuale, come sempre, il 14 maggio di ogni anno a Marta si celebra la “Barabbata”.
Ma cos’è questa festa ? Una festa pagana trasformata in festa religiosa, ma con i contorni della prima, nonostante i secoli dalla sua istituzione.
I martani, popolo di pescatori, forse dall’esordio sulla terra dell’Homo sapiens, celebrano insieme ai contadini (cd.casenghi),il rito delle passate, cioè, un viaggio dal centro di Marta al Santuario della Madonna del Monte poco fuori. Carri addobbati trainati da buoi, carichi di vivande, pesci, tipiche ciambelle, si recano a portare i doni al Santuario, offrendo alla Madonna ciò che in un passato molto remoto lo fu per una divinità che i lacuali vulsinei volevano tenersi buono per ottenere frutti dalla terra e pesci dal lago.
Come sempre, dopo il rullo dei tamburini alle 4 e mezzo del mattino, i cittadini martani, con altrettanti tanti turisti attratti dalla singolarità dello svolgimento di questa festa, si sono processionalmente messi in cammino verso la Chiesa della Madonna del Monte (la Chiesa in salita a sinistra della Via Verentana per chi viene da Viterbo), dove alle 6 è stata celebrata una messa per soli uomini e via a seguire il “rito” delle passate.
Ha celebrato Messa il Vescovo di Viterbo mons. Piazza per la prima volta a Marta, ovviamente il Sindaco Lacchini e la sua Giunta che hanno ospitato il Prefetto Cananà anche lui per la prima volta sul Lago.
Una tale manifestazione, tanto cara ai Martani, però, non gode di notorietà come merita. Quest’anno, che proprio di domenica cadeva la data del 14 maggio, era un’occasione per attrarre maggior afflusso turistico.
