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Isola Bisentina, finalmente fruibile al pubblico. Presentata una guida turistica

La chiesa che contiene le spoglie di Ranuccio, capostipite dei Farnese

Redazione

Viterbo,25.5.23

Dopo anni di lavori di restauro curati dalla famiglia Rovati dopo l’acquisto fattone sei anni fa, finalmente, dopo 17 anni riapre ai visitatori l’Isola Bisentina, vero gioiello nel Lago di Bolsena, ideato e voluto da Papa Paolo III° Farnese. Una nuova guida turistica sarà presentata sabato 27.Ecco il comunicato stampa pervenuto in redazione:

La storia di uno dei gioielli ambientali e architettonici e artistici del lago di Bolsena raccontata da chi per venti anni ne è stata la guida turistica per eccellenza. Alla sala multimediale dell’ufficio turistico di Bolsena, al civico 9 di piazza Giacomo Matteotti, si terrà sabato 27 maggio, alle 18, la presentazione (ingresso libero) del libro “Isola Bisentina – Lago di Bolsena” scritto da Maria Pace Guidotti, che dialogherà con il professore di filosofia Luciano Dottarelli, per far conoscere i tesori naturali e le gemme d’arte custoditi in questo lembo di terra circondato dalle acque del più grande lago vulcanico d’Europa. “Pagina dopo pagina emerge tutto l’amore di Maria Pace Guidotti per l’isola Bisentina – sottolineano dall’ufficio turistico di Bolsena -. Con Luciano Dottarelli ci parlerà della storia dell’isola citata da Dante nella Commedia, che conserva una vegetazione rigogliosa con numerose specie arboree di grande valore, fra cui alcuni alberi secolari”. Abitata già nel periodo arcaico, la presenza continuativa dell’uomo è testimoniata in epoca etrusca e romana da ritrovamenti databili a partire dal VI secolo a.C. Ancora nel medioevo e nel rinascimento è attestata come prigione per eretici, fino a diventare possedimento della famiglia Farnese che vi fece costruire la chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo, per crearvi il sepolcro di famiglia: fu il periodo in cui tra i visitatori si contarono diversi pontefici. Le sette cappelle situate sulle sue sponde, così come il convento, furono edificate dai frati minori: quella di Santa Caterina è attribuita ad Antonio Sangallo il Giovane, mentre gli affreschi della cappella del monte Calvario apparterrebbero alla scuola di Benozzo Gozzoli. Acquistata nel 2017 dalla famiglia Rovati, l’isola Bisentina è stata riaperta al pubblico grazie a un importante intervento di restauro e riqualificazione.

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