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Fuga dal PD: prima gli operai, adesso quelli della ZTL

Cronaca della fine di un partito moderato di sinistra

di Andrea Stefano Marini Balestra

Viterbo,8.5.23

Il PD, targato Schlien, nonostante i giornali ad esso vicino presentino sondaggi favorevoli ed in crescita, va di giorno in giorno scadendo nella simpatia di coloro che sino ad oggi l’avevano sostenuto.

Il Partito Democratico, si era presentato negli ultimi lustri come il partito del governo ed in effetti, anche abusivamente, aveva governato. .Si presentava come il partito sostenitore dell’Europa, dell’atlantismo, quindi in un certo senso rassicurante contro i sovranismi, Negli anni in cui ha governato, però, non ha risolto alcun problema nazionale. La questione lavoro, sempre rimasta al palo, le riforme delle pensioni annunciate, ma mai attuate, si è andati avanti solo un’ordinaria amministrazione con qualche connotato becero tipo Jus soli ed altre amenità care alla sinistra come il “diritto” alla maternità surrogata, matrimonio gay, ma nulla per risollevare l’economia in senso effettivo.

Quindi, prima persi i voti del ceto operaio, proprio quelli che fecero grandi i numeri elettorali del vecchio Partito Comunista, adesso l’erosione dei consensi viene dalle classi agiate, quelle della ZTL, che vedevano nel PD un vero partito democratico moderno, ambientalista, ancorchè adeguato ai voleri degli euroburocrati che sempre hanno preferito gli interessi capitalistici a quelli del cittadino comune.

L’arrivo della nuova segreteria sta facendo sconquasso.

L’avvicinamento della Schlien al mondo sindacale dell CGIL, proprio quello che oggi non conta più e neppur potrà contare perchè i suoi tesserati sono per lo più pensionati i cui soli interessi sono l’aumento del loro trattamento pensionistico e nessuna soluzione dei problemi dei disoccupati, allontana il mondo imprenditoriale dal voto al PD

E’ evidente che una virata del PD verso il becero movimento sindacale ed ai suoi programmi di soli scioperi, non sia gradita al mondo imprenditoriale e finanziario. Infatti, proprio coloro che hanno da questo lato sostenuto il PD contro il populismo delle destre, si sono rese conto che sono proprio queste ultime le custodi non solo delle classi operaie, ma dell’imprenditoria.

Ecco il motivo della “fugs” dal PD !

L’aver scelto posizioni radicali, massimaliste ed essersi associati al Movimento 5 Stelle sarà l’atto finale di un partito, al quale, pure non avendo mostrato di recente delle simpatie della maggioranza degli elettori, rappresentava un presidio di serietà e di garanzia nel giuoco democratico tra maggioranza ed opposizione.

Ora il PD a guida Schlien non garantisce alcuna serietà istituzionale. si è ridotto ad un becero movimento al quale seriamente non può essere data fiducia. Assolutamente può essere un partito di governo. Il PD si sta riducendo ad becero populismo alla 5 Stelle, proprio quel movimento che ha portato danni all’Italia.

Lo hanno scoperto ormai da anni gli operai, poi i cattolici, adesso il mondo economico finanziario.

I titoli di coda di un partito di sinistra sono iniziati a scorrere.

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