Riceviamo e pubblichiamo
Viterbo,29.5.23
Gridare dai banchi dell’opposizione è esercizio fisiologico in democrazia. Sarebbe certamente meglio, proporre, incalzare, trovare soluzioni alternative alle proposte di chi governa, ma anche gridare è meglio di niente.
La Sindaca Frontini per dieci anni dall’opposizione ha gridato e ha trovato soluzioni geniali per qualunque problema della città: pronte all’uso, a qualunque uso.
Ora giunta a sedere sullo scranno più alto dell’amministrazione comunale sembra soffrire di amnesia. Delle soluzioni gridate non c’è più traccia; della facilità con cui, insieme al suo gruppo di fedelissimi accoliti, ne inventava più di una al giorno pronta a spiegare quanto tutti gli altri fossero incapaci e disattenti per non aver colto quello che era sotto gli occhi di chi avesse voluto semplicemente aprirli. Ecco, di questa capacità di stare sempre e comunque sul pezzo, dal suo insediamento non v’è più traccia.
Ultima in ordine di tempo, la questione legata agli orari degli esercizi commerciali nel centro storico. Il famoso ‘patto della notte’ che il candido assessore Franco, lo stesso di San Pellegrino in Fiore che non s’ha da fare e poi invece si è fatto per merito delle associazioni viterbesi, ha dichiarato non saper portare a sintesi.
Ora quali meriti abbia conquistato sul campo l’assessore Franco ci sfugge, come ci sfugge cosa stia facendo ancora al suo posto. Così come ci stupisce la Sindaca Frontini che continua a spiegarci come ha ben chiari in testa sia i problemi sia le soluzioni, peccato che Viterbo non trovi risposta a nessuna delle questioni irrisolte che ormai da oltre un anno la giunta in carica avrebbe dovuto aggredire con la stessa dotazione di certezze di quando era all’opposizione.
Con grande preoccupazione ci avviciniamo all’estate. Preoccupazione per la città perché per noi viene prima Viterbo degli interessi di parte e non abbiamo ancora altro tempo da perdere.
Luigi Maria Buzzi
Viterbo,29.5.23