di Andrea Stefano Marini Balestra
Viterbo,9.4.23
Quanta retorica c’è dietro la Festa di Pasqua, che unisce Ebrei e Cristiani anche se, per i primi è la commemorazione dell’esodo dall’Egitto, e, per secondi la resurrezione di Cristo, ma ritenuta festa del consumismo, ma meno per di meditazione su questi fatti.
L’esodo avvenuto circa il 1250 a.c., fu per gli Ebrei in marcia verso la terra promessa il lontano l’inizio della storia recente del popolo ebraico, una resurrezione, quindi, dopo secoli sofferti in Egitto, per i cristiani, invece, la resurrezione di Gesù Cristo, la conferma del suo insegnamento che nel terzo millennio, non solo, vale, e deve essere vieppiù praticato.
Entrambe queste religioni hanno nella Pasqua il loro momento più importante, e, per i cristiani anche un aspetto superiore il Natale.
Il giorno di Pasqua, che cade la prima domenica dopo il plenilunio della luna di Marzo, quindi in pieno periodo primaverile (almeno nell’emisfero boreale), è la festa della resurrezione della natura. Sbocciano i primi fiori, i prati tornano verdi e rigogliosi, gli animali si risvegliano dal letargo, gli uccelli, in particolare le rondini con i loro stridii accompagnano il suono delle campane, ed è subito primavera.
Una primavera biologica importante, indispensabile, per noi viventi, ma non sempre altrettanto primavera morale e dei nostri sentimenti. Per retorica abusata si parla della Pasqua come festa di pace, in concorrenza con quella di Natale, di giornata per promesse di rinnovamento spirituale, ma ciò, non sempre accade in pratica.
Prima di partire per un viaggetto all’estero, o per una semplice “poggiata” sui nostri colli cimini o una prima tintarella sulla spiaggia, facciamo una piccola riflessione.
Perchè ci siamo ? Perchè stiamo vivendo in questo secolo ? Perchè siamo nati qua o la ? Perchè abbiamo particolari segni somatici o perchè siamo nati maschi o femmine ?
Siamo conseguenza di un random numerico voluto dalla natura o qualcosa di più ? E un mistero che ci porta anche ad essere credenti, però, nel grande disegno della natura, nessuno di noi, che sembrerebbe nato per caso, lo è.
Siamo nati nel XX secolo, viviamo nel XXI, ma una nostra missione per ognuno di noi ci è stata data, non diversamente. Va riscoperta.
Se “qualcuno” ha voluto che stessimo al mondo adesso, in questo presente della storia, uno scopo certamente ci è stato assegnato.
Facciamolo valere, però.
Il giorno di Pasqua serva come giorno di riflessione per consentire la resurrezione in noi del piano divino che ci è stato dato, come della nostre diverse capacità, ma tutte utili a perseguirlo ed andiamo avanti nella vita.