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“Legambiente” contro Rocca e Sgarbi su impianti di energie rinnovabili nel Lazio

Punti di vista opposti in materia ambientale ed energetica

Le contestate pale eoliche

Redazione

Viterbo,17.4.23

Sembra strano che Legambiente, associazione che ha come sua mission la cultura dell’ambiente, e Vittorio Sgarbi che milita politicamente nel centrodestra, notoriamente favorevole agli impianti per produzione energie rinnovabili, siano venuti a contrasto.

In pratica, Roberto Scacchi, presidente Legambiente Lazio e Stefano Ciafani, presidente nazionale, hanno preso posizione contro il Governatore della Regione Lazio Rocca che si è recentemente espresso insieme a Sgarbi in una conferenza stampa come contrario all’incremento di impianti eolici e fotovoltaici nella Regione.

In particolare, la provincia di Viterbo è quella contrassegnata con il maggior numero di impianti eolici, ben 69 impianti che impegnano 3,252 ettari di terreno ed in programma ce ne sono altri.

Il motivo dello sviluppo delle pale eoliche nella Tuscia va ricercato nella ventosità costante che hanno le aree a nord, in particolare sopra il lago di Bolsena. Secondo Rocca, con l’assist di Sgarbi, tali impianti sono uno scempio alla bellezza del territorio, non una lotta contro la scienza, ma, insiste Sgarbi che l’aggressione al territorio della Tuscia ha addirittura contorni criminali. Mentre Vittorio Sgarbi si ascrive alla categoria degli ecoterroristi con contorni talebani, da parte di Legambiente, sempre in passato severo censore di ogni dissesto ambientale, non si è d’accordo. Sgarbi, nel corso della predetta conferenza stampa ha fatto notare che nel Lazio soltanto la Provincia di Rieti è un’isola felice perchè priva di pale eoliche, senza però far presente che nella provincia sabina il vento non c’è, al contrario della Tuscia esposta al gagliardo “marino” che spira dalle coste.

Sempre Sgarbi, ha riferito che solo nel sud Italia vi è stato sviluppo eolico e non altrettanto in Piemonte. Evidentemente, non sa il “divino” Vittorio che il motivo è solo tecnico. In Puglia e Calabria il vento è costante, in Piemonte no.

Infatti, secondo la tesi di Legambiente, il mancato possibile sviluppo di fonti di energie alternative, blocca la decarbonizzazione che dovrà essere centrato entro 6 anni. Infatti, secondo Legambiente, il permanere di emissioni climateranti è maggiormente dannoso che l’installare aerogeneratori, i soli in grado favorire una transizione energetica.

Questa volta, Legambiente contro Regione Lazio e Vittorio Sgarbi ha vinto per uno a zero.

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