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Allarme prezzi in discesa del pregiato grano della Tuscia

Spiga di grano duro Sen.Cappelli

Riceviamo e pubblichiamo

Viterbo,15.4.23

E’ allarme per il crollo dei prezzi del grano duro che da inizio campagna (luglio 2022) ad oggi, ha perso circa 200 euro a tonnellata, con un calo netto del 30%. La Coldiretti ha denunciato, al tavolo sul grano duro convocato al ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, che le aziende stanno subendo una caduta libera dei listini e non sono più in grado neppure di coprire i costi di produzione.

Le fasi di preparazione dei terreni, avvenute nel 2022 hanno infatti subito l’impennata della bolletta del gasolio (il carburante agricolo dal 2021 al 2022 è aumentato di oltre il 90%) con un impatto pesantissimo sui costi di produzione.

Coldiretti ha inoltre rilanciato l’allarme “pratiche sleali”. Si sta infatti registrando una invasione di grano canadese: circa l’80% del frumento duro spedito dal Canada in Europa sbarca in Italia. Secondo l’elaborazione Coldiretti sui dati della Dg Agri da luglio 2022 a gennaio 2023 l’Italia ha importato circa 700.000 tonnellate di grano duro canadese su un totale di 850mila, uno dei livelli più alti degli ultimi cinque anni.

Nella scorsa campagna gli acquisti si erano fermati a 350mila tonnellate. Coldiretti ha ricordato che il grano canadese viene coltivato secondo standard non consentiti nella Ue perché viene utilizzato il glifosate nella fase di pre raccolta.  Inoltre viene segnalata anche un’altra “anomalia”: il prezzo del grano scende, l’import aumenta, ma i listini della pasta non si riducono, anzi.

Da qui l’invito lanciato da Coldiretti a monitorare attentamente ciò che sta succedendo lungo la catena del valore.

In una situazione di progressivo aumento delle importazioni e di crescenti tensioni sulla filiera del grano duro, la Coldiretti ha chiesto anche di far ripartire la Cun del grano duro, sospesa nella sua fase di prova ad ottobre del 2022, per farla diventare a tutti gli effetti uno strumento utile di confronto e di trasparenza, rendendolo il riferimento del mercato. Coldiretti intende poi spingere ulteriormente sugli accordi di filiera che costituiscono l’unico strumento per tutelare i produttori agricoli e valorizzare il Made in Italy.

Così è necessario investire sulla ricerca per favorire lo sviluppo di varietà che possono sopperire alle mutate condizioni climatiche, rispondendo al contempo alle nuove richieste di sostenibilità volute dalla nuova Politica Agricola ComunitariaF

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