di Andrea Stefano Marini Balestra
Viterbo,23.3.23
Non è ancora a “regime” la riforma Cartabia che sarà solo capace di aggravare la situazione, che il Tribunale di Viterbo, di fatto, già oggi non funziona più.
Se il penale piange, il civile non ride. Per la prossima entrata in vigore del processo telematico anche presso l’Ufficio del Giudice di Pace la frittata è fatta. Non funzionerà nemmeno l’unico ufficio giudiziario viterbese che ha regolarità di servizio.
Ma il grave è che a Viterbo la pianta organica dei togati non è completa, quindi, non è possibile costituire collegi penali nonostante l’esistenza salvifica dei giudici onorari che sono risolutivi per almeno dare al servizio una parvenza di regolarità. Una richiesta di integrazione non solo di giudici ma anche personale di cancelleria è stata avanzata dal Presidente del Tribunale, ma, non sarà possibile per quel ministero poter soddisfare le richieste solo in autunno.
Come conseguenza c’è l’enorme dilatazione dei rinvii delle udienze, ormai tutte fissate non prima del 2024 anche per processi di “allarme sociale” e con detenuti, tutto con buona pace delle parti offese e degli imputati sotto processo.
Certo non è colpa dell’attuale Governo di questa drammatica situazione.
Ad esso spetta adesso il gravoso compito di porvi rimedio, ma, com’è nel mondo della Giustizia, nessuna riforma è immediata perchè richiede adattamenti e periodo transitorio prima andare a regime.
Purtroppo, il pout pourri di passate riforme sbagliate ha oggi la conseguenza dell’infarto “servizio giustizia”