di Andrea Stefano Marini Balestra
Viterbo,5.3.23
Leggendo della storia personale del prof. Conte e della dr.ssa Schlien non sembra che i due siano professino il matrimonio come loro obiettivo di vita. Conte, già sposato, vive con una plutocrate signora romana, la Schlien che ha fatto outing di bisessualità, si dice conviva con una ragazza, ma un matrimonio civile per l’uno e magari gay per la seconda non sembra all’orizzonte.
Però, se i due non si vogliono legare personalmente con qualcuno, sia esso dell’uno o dell’altro sesso, lo stanno pensando politicamente.
Sono lontani i tempi in cui il segretario 5Stelle Di Maio disse: “mai con il partito di Bibbiano”, ma adesso che c’è Hannibal ad portas, cioè il preteso rigurgito fascista, si ritrovano in piazza a Firenze nel corso di un becero corteo organizzato dalla CGIL contro il fascismo.
Tralasciamo il concetto di un’esistenza di fascismo attuale o no, perchè parlare di fascismo dopo la fine della guerra, cioè da 78 anni, è come parlare di guelfi e ghibellini, cioè di movimenti passati e trapassati che si leggono solo sui libri di storia, ma, esaminiamo i risultati del PD e del M5Stelle nelle recenti elezioni a Viterbo e vediamo i possibili futuri risultati dopo il matrimonio contro natura tra PD e 5Stelle.
Il PD, sia nelle politiche 2022 che nelle regionali ha ottenuto circa il 22% di consenso nelle Tuscia si è posto secondo partito dopo Fratelli d’Italia, mentre il M5stelle, che nel settembre 2022 aveva raccolto un circa 14%, è crollato alle regionali al 7% circa.
Cioè, mentre il PD ha retto nelle regionali, il M5stelle è caduto al minimo.
Un matrimonio “a freddo” cioè la sommatoria dei voti dei due nubendi porta oggi ad un consenso pari quello di FdI, ma cosi non potrà essere.
Si sa che la fusione di due partiti non da come risultato la sommatoria di quando erano soli, ma sopratutto, nel caso odierno, c’è la profonda scissura politica dei due, proprio quella, per es.,che aveva consentito la crescita grillina, cioè l’antipolitica nei confronti di quella classica praticata dal PD.
Mentre il PD, che ancora a febbraio scorso si poneva come forma di governo alternativa alla destra, la virata a sinistra Schlein comporterà una consistente uscita di elettorato moderato che si andrà a collocare o all’astensionismo o a forze (ma ancora “forze” ?) di centro, che non sarà compensato dall’entrata delle sinistre estreme vedasi: Verdi, Articolo 1 e anarcoidi vari.
Che ne sarà del 5 stelle viterbese, nato mai robusto in provincia ed in città, ma comunque in passato capace ottenere qualcosa di più anche della Lega e fFrza Italia per la sua proposta politica di rottura con i partiti “classici” ed il modo far politica abituale, ma, senza, però, programma risolutivo dei problemi nazionali.
Dopo che i grillini andarono al governo, prima con Salvini e poi con il PD, hanno sempre mantenuto una certa linea iniziale, anche se questa, per amor di poltrona, si è di ora in ora sbracata sino al punto di resuscitare come Segretario il prof. Conte che di politica ha dimostrato non capirne nulla. Divenne presidente per caso nel 2019, ma l’azione dei suoi governi furono fallimentari e ebbero come conseguenza, non favorire il movimento grillino, ma irrobustire la destra che poi ha vinto.
Quindi, l’orrendo fidanzamento celebrato ieri a Firenze e consacrato in una foto di gruppo che solo fra qualche mese diventerà oggetto di scherno, non porterà a nessuno dei due nubendi successo, anzi, determinerà per l’elettorato grillino della prima ora che reclamava distanza dai partiti e soprattutto dal PD, un’ulteriore fuga ed il PD, che si era proposto negli ultimi decenni partito di governo, sarà visto come un’appendice della più retriva sinistra invisa dall’Europa e dagli alleati della NATO, dai circoli finanziari e dalla istituzioni sopranazionali.
Una perdita di credibilità è all’orizzonte, altro che partito progressista, il PD è regressista sino al punto rifarsi alle dottrine di Lenin seppellite dalla storia ormai almeno da 40 anni.