Redazione
Viterbo, 18.3.23
Su questo giornale avevamo tempo fa scritto che ai confini sud della nostra Provincia si erano trovate tracce del litio il prezioso minerale utile per la produzione di batterie, oggi solo scavato in Cina ed in Africa.
Le ricerche dapprima concentrate nei dintorni del Lago di Bracciano, si estendono da oggi anche al Lago di Bolsena. Una società australiana ha dapprima chiesto alla Regione Lazio tramite la sua corrispondente in Italia di ottenere il nulla osta alle ricerche, ma ora anche un gruppo italiano, precisamente la Enel Green Power si è fatto avanti.
I Comuni rivieraschi del Lago: Capodimonte e Piansano, nonchè di Marta e Viterbo sono interessati alle ricerche che tutte ricadono in zone non sottoposte a vincoli, quindi libere da impacci burocratici-ambientali.
Quindi, mentre tramonta il geotermico nella nostra provincia perchè superato da altre fonti energetiche naturali (vedasi fotovoltaico ed eolico), la scoperta e l’estrazione di litio nel nostro territorio oltre rappresentare un’inaspettata ricchezza, comporta lo sviluppo della mobilità elettrica perchè la materia prima per la costruzione di batterie per autotrazione può essere “nostra”, quindi, non necessariamente da importare dalla Cina e suoi amici africani.
Una speranza di sviluppo dell’economia della Tuscia senza che si possano provocare danni ambientali e modifiche del territorio. Il litio si scava da sottoterra.