Editoriale
Viterbo,1.3.23
Lo scossone subito dal Partito Democratico domenica scorsa, quando gli elettori ai gazebo, di certo in gran numero infiltrati proprio per danneggiare il partito, hanno scelto un segretario diverso da quello indicato dagli organi del partito, avrà conseguenze.
La sterzata radical-chic a sinistra della Schlein certamente va indigesta agli elettori moderati di sinistra, ex democristiani, cattolici e ben pensanti.
Il programma radicale annunciato dalla nuova Segretaria è incompatibile con la linea del partito assunto dopo la svolta della “Bolognina” del 1989, quando il Partito comunista italiano si trasformò in un altro ente politico, abbandonando, per es., la lotta di classe, quindi assumendo contorni liberali che gli hanno consentito governare alternativamente al centro destra con il consenso della finanza e dei mercati nei primi decenni del terzo millennio.
Adesso, “Bolognina 2”. Indietro compagni. Si torna alla lotta di classe, a contestare la NATO, addirittura volerne uscire, alla Comunità Europea, agli Stati Uniti, oggi si predica totale pacifismo, globalizzazione, ambientalismo e bla, bla, mentre si promuovono nozze gay, jus soli, libero aborto, bisessualismo, libertà di droga, famiglia allargata, reddito di cittadinanza, settimana corta lavorativa e, sotto sotto, anche anticlericalismo. La nuova segreteria del PD resuscita tutto l’armamentario radicale ben lontano da una visione di governo della nazione.
Ecco che il nuovo PD non potrà ospitare sia nei ranghi direzionali che nell’elettorato coloro che negli anni scorsi hanno lavorato per allontanare gli spettri di un vecchio partito comunista per farlo diventare un nuovo partito socialdemocratico europeo.
Evidentemente non ci sono riusciti., Venti e più anni sprecati, un paio almeno di scissioni ed adesso il crack.
Il Partito Democratico a guida Schlein perde ogni credibilità, si assimila ad un M5stelle e ne assume i toni, cioè da un becero movimento populista capace solo di far danno allo stato, ma non in grado governarlo
In queste condizioni, quanti dirigenti, deputati, senatori, europarlamentari e consiglieri eletti negli organi parlamentari, regionali e comunali potranno continuare ad essere nel PD ?
Il nostro concittadino Fioroni ha già fatto outing: esce dal partito per non riconoscersi nel “nuovo” che si prospetta. Altrettanto un consigliere comunale di Viterbo, ma altri seguiranno. Sopratutto, in particolare la Tuscia, dove il prevalere nelle primarie del candidato Bonaccini che si presentava come uomo d’ordine e di governo, conferma la moderazione degli elettori del PD, confermando in parte essere da decenni alieni da forme radical comuniste.
Nascerà un nuovo partito ? Ce ne sono già abbastanza.
Dove andrà il consenso dei moderati elettori dell’ex PD. Quein sabe ?
Partiti moderati di centro ne esistono, come sta nascendo un partito della nazione in grado già oggi di oltre il 30% di consenso Ai i moderati e cattolici del PD la scelta non manca, sopratutto se vogliono che i loro valori continuino a valere nella nazione, dove assolutamente non potranno ormai più contare quelli propugnati dalla Segreteria Schlein.