di Andrea Stefano Marini Balestra
Viterbo,20.3.23
Chiunque abbia preso in mano almeno una volta un testo di Economia politica avrà letto del principio che regge le scelte economiche, cioè: l’utilità marginale.
Cos’è questo concetto ? Semplice, tutti noi, senza nemmeno considerarlo, adottiamo questo principio in ogni occasione che ci accingiamo ad una spesa, quindi mettiamo in atto l’utilità marginale, che rappresenta il differenziale tra affrontare la spesa ed il desiderio di acquisto di ciò per cui si va spendere. Se il desiderio è superiore il sacrificio, allora cìoè un’utilità marginale positiva, si spende, diversamente no.
In soldoni, ho fame, pertanto bisogno alimentarmi, però, devo per poterlo fare, vado incontro ad una spesa, ma se il bisogno è superiore la spesa, vado al supermercato e faccio “la spesa”.
Questo principio di scienza economica vale per tutti, anche per le pubbliche amministrazioni nella calibrazione dei costi che vanno a gravare sui cittadini. Anche i materia fiscale.
Ma Viterbo ha dimostrato con conoscerlo ed ha pertanto aumentato il costo dei parcheggi tariffati oltre misura.
Cosi operando, ha creato un negativo differenziale tra beneficio di avere un “tranquillo” stallo di sosta con la relativa spesa.
Conseguenza, gli automobilisti viterbesi hanno iniziato disertare le “strisce blu”., Preferiscono lasciare le auto in sosta altrove e, magari, anche tentare la “fortuna” di parcheggiare senza pagamento del ticket. E’ una scommessa che induce alla pratica che sia meglio “forse” oblare una multa che la certezza di pagare tanti euro solo per parcheggiare pochi minuti con un euro 1,50.
Ecco la conseguenza del calo delle “presenze” sulle aree di sosta a pagamento nella Città di Viterbo.
Per fortuna che il Comune voleva cosi raddrizzare i conti della Francigena ?
Ma, viterbesi, sappiate che che mentre il Vs. Comune vuole fare cassa sugli automobilisti con l’aumento del ticket parcheggio, ha raddoppiato le competenze all’Amministratore della società partecipata Francigena, quindi, con i Vs. soldi non andrete a “risanare” la scassata società comunale, ma ingrassare il conto della sua Amministratice.
Se questo è il modo di amministrare ?