di Andrea Stefano Marini Balestra
Viterbo,8.2.23.
E’ giunta notizia che durante il programma televisivo “Mattino Cinque” che nella puntata dello scorso 7 febbraio un consigliere comunale della Provincia autonoma del Trentino, tale Alessandro Giacomini, ha proposto l’abolizione per legge il sacramento del battesimo cristiano ai minori di anni 18.
Non potevano mancare polemiche a tale proposta,
Infatti, da una parte, coloro che ritengono che sia giusto che il bambino che si avvicina al mondo della Chiesa sia cosciente della strada intrapresa e lo faccia con una certa serietà, ma di contro c’è la dottrina del cristianesimo che suggerisce il sacramento del battesimo prima possibile, in quanto, solo dopo questo sacramento una persona entra nella comunità cristiana, diviene figlio di Dio e viene purgato dal peccato originale.
E,’ per questo, secondo la nostra tradizione, che il battesimo sia amministrato come primo sacramento al neonato quanto prima affinchè entri nella comunità dei cristiani senza ritardo
La proposta, direi bizzarra e senza senso religioso, del consigliere trentino Alessandro Giacomini, promotore del divieto, si basa sulla circostanza che imporre il battesimo ai neonati violerebbe anche la convenzione dei diritti dei bambini.
Il Giacomini, evidentemente non conosce le religioni e confonde i riti religiosi con le pratiche civili, per cui alcuna legge civile può negare la libertà religiosa, quindi per i credenti, poter amministrare i suoi sacramenti secondo ogni rispettivo rito.In definitiva, l’applicazione delle “leggi” date dalle religioni muovono dalla fede, ben diversamente quelle mutevoli civili terrene civili, che partono da altre esigenze.
Paragonare il battesimo, quindi l’accesso ad un sacramento fondamentale cristiano ad un diritto civile che deriva dal compimento di un’età è assurdo. Può essere il “diritto” ad essere battezzati confuso con quello essere maggiorenni, civilmente capaci quindi atti per andare a votare o guidare un’auto ?.
La proposta di Alessandro Giacomini, è stata anche pubblicata sulla rivista bimestrale “MicroMega“, una rivista di cultura politica diretta da Paolo Flores, esponente di estrema sinistra, cioè proprio di coloro che per loro “natura” sono nemici della fede religiosa qualsisai essa sia, salvo quella materialista, atea e comunista,
E’ ovvio che una schiera di cristiani non possa approvare l’impedimento del battesimo fino al compimento del 18esimo anno di età.
Ma c’è sempre qualcuno che tra essi sdottora anche in materia di sacramenti. Infatti, secondo alcune persone il primo dei sette sacramenti della Chiesa cattolica andrebbe vietato fino al compimento dei 18 anni di età, o almeno fino ai 12. A sostegno di questa proposta, il fatto che il bambino non sarebbe consapevole del passo intrapreso. Il battesimo sancendo l’inizio di un percorso di un cristiano nella comunità della Chiesa cattolica, dovrebbe essere consapevolmente praticato al raggiungimento della maggiore età. Secondo la tesi di costoro, il sacramento del battesimo risulta essere un obbligo che viola la convenzione internazionale dei diritti dell’infanzia del 1990, che sancisce l’autodeterminazione dell’individuo.
Bene, siamo arrivati al punto di aver potuto conoscere l’esistenza “pensatori” cristiani del terzo millennio (pochi) che si azzardano anteporre alla pratica dei sacramenti le mutevoli leggi civili.