Riceviamo e pubblichiamo
Viterbo, 28.2.23
Alla cassa di un supermercato una signora anziana sceglie un sacchetto di
plastica per metterci i suoi acquisti.
La cassiera le rimprovera di non
adeguarsi all’ecologia e le dice:
“ Purtroppo la sua generazione non
comprende il movimento ecologista. Noi giovani stiamo pagando per la vecchia
generazione che ha sprecato tutte le risorse! “
La vecchietta si scusa con la
cassiera e spiega:
“Mi dispiace, non c’era nessun movimento ecologista al mio
tempo.”
Mentre lei lascia la cassa, affranta, la cassiera aggiunge:
” Sono
state le persone come voi che hanno rovinato tutte le risorse a nostre spese. È
vero, non si faceva assolutamente caso alla protezione dell’ambiente nel vostro
tempo.”
Allora, un po’ arrabbiata, la vecchia signora fa osservare che
all’epoca restituivano le bottiglie di vetro registrate al negozio. Il negozio
le rimandava in fabbrica per essere lavate, sterilizzate e utilizzate
nuovamente: le bottiglie erano riciclate.
La carta e i sacchetti di carta si
usavano più volte e quando erano ormai inutilizzabili si usavano per accendere
il fuoco.
Non c’era il “residuo” e l’umido si dava da mangiare agli
animali.
Ma non conoscevano il movimento ecologista.
E poi
aggiunge:
“Ai miei tempi salivamo le scale a piedi: non avevamo le scale
mobili e c’erano solo pochi ascensori.
Non si usava l’auto ogni volta che
bisognava muoversi di due strade: camminavamo fino al negozio all’angolo.
Ma,
è vero, noi non conoscevamo il movimento ecologista.
Non si conoscevano i
pannolini usa e getta: si lavavano i pannolini dei neonati.
Facevamo
asciugare i vestiti fuori su una corda.
Avevamo una sveglia che caricavamo la
sera.
In cucina, ci si attivava per preparare i pasti; non si disponeva degli
aggeggi elettrici specializzati per cucinare senza sforzi e che però mangiano
tutti i kwatt che Enel produce.
Quando si imballavano degli elementi fragili
da inviare per posta, si usava come imbottitura della carta da giornale o
dell’ovatta, in scatole già usate, non bolle di polistirolo o di
plastica.
Non avevamo i tosaerba a benzina o i trattori: si usava l’olio di
gomito per falciare il prato.
Lavoravamo fisicamente, non avevamo bisogno di
andare in una palestra per correre sul tapis roulant che funzionano con
l’elettricità.
Ma, è vero, noi non conoscevamo il movimento ecologista.
Bevevamo l’acqua alla fontana quando avevamo sete.
Non avevamo tazze o
bottiglie di plastica da gettare.
Si riempivano le penne d’inchiostro invece
di comprare una nuova penna ogni volta.
Rimpiazzavamo le lame di rasoio
invece di gettare il rasoio intero dopo alcuni usi.
Ma, è vero, noi non
conoscevamo il movimento ecologista.
Le persone prendevano il bus o il treno
e i bambini si recavano a scuola in bicicletta o a piedi invece di usare la
macchina di famiglia con la mamma come un servizio di taxi 24 h su 24.
I
bambini tenevano lo stesso astuccio per diversi anni, i quaderni continuavano da
un anno all’altro, le matite, le gomme , i temperamatite e gli altri accessori
duravano fintanto che potevano, non un astuccio tutti gli anni e dei quaderni
nuovi gettati a fine giugno, così come matite e gomme con uno slogan diverso ad
ogni occasione.
Ma, è vero, noi non conoscevamo il movimento
ecologista!
C’era solo una presa di corrente per stanza e non una serie
multipresa per alimentare tutta la panoplia degli accessori elettrici
indispensabili ai giovani di oggi.
Allora non farmi incazzare col tuo
movimento ecologista !
Ci lamentiamo solo di non aver avuto abbastanza presto
la pillola, per evitare di generare giovani idioti come voi, che si immaginano
di aver inventato tutto, a cominciare dal lavoro.
Giovani che non sanno
scrivere 10 righe senza fare 20 errori di ortografia, che non hanno mai aperto
un libro oltre che dei fumetti, che non sanno chi abbia composto il bolero di
Ravel…( che pensano sia un grande sarto), che non sanno dove passa il Danubio
quando proponi loro la scelta tra Vienna e Atene, ecc.
Ma che credono
comunque di poter dare lezioni agli altri, dall’alto della loro
ignoranza!