di Andrea Stefano Marini Balestra
Viterbo17.2.23
Nei giorni scorsi, subito dopo la vittoria di Francesco Rocca alla guida della Regione Lazio, cui senz’altro la Frontini ha dato il suo contributo con il voto dei suoi fidi elettori, la medesima ha illustrato al neo governatore del Lazio le urgenti esigenze della città di Viterbo.
In primis, la riapertura delle Terme INPS, quindi la destinazione dell’ex Ospedale e del complesso sempre ex ospedaliero di San Simeone ed altro.
In tema di terme, un valore inestimabile per questa Città, la Frontini ha molto per essere criticata.
Infatti, mentre si reclama aiuto per la riapertura delle “Terme dei lavoratori INPS” che non potrà che avvenire a distanza di anni e di molta spesa, nel frattempo, però,perchè non si adopera per far riaprire le libere terme del Bagnaccio che per provvedimenti comunali sono chiuse?
Perchè non vengono messe in “civiltà” le pozze delle Piscine Carletti e del Bulicame ?
Evidentemente al Comune il termalismo popolare, quindi quello di tutti e non solo di coloro che possono spendere sommette importanti per accedere alle nominate terme private, non interessa.
Grave mancanza. Viterbo, ormai da decenni. per l’esistenza di terme libere ha visto un incremento di flusso turistico, d’accordo, non che sarà d’elite, ma sono presenze che poi non si limitano al bagnetto caldo, ma incrementano l’ospitalità e la ristorazione.
Pertanto, prima di pensare in “grande” e pensare al riapertura di grandi stabilimenti termali, si ponga mano a riaprire a quelli liberi e spontanei e si dia valore e dignità al Bulicame ed alle sue piscine.