di Andrea Stefano Marini Balestra
Viterbo, 7.2.23
Lo “SPORT” la cui derivazione etimologica viene dallo spagnolo Deporte, non è diporto, cioè attività ludica spensierata, ma in tutte le sue forme, sia esso praticato a livello agonistico o dilettantistico, rappresenta in importante strumento formativo di integrazione sociale e di dialogo culturale, nonchè volano per la diffusione di valori fondamentali, quali la lealtà, l’impegno, lo spirito di squadra ed il sacrifico.
Tutto questo fenomeno, per grazia di dio , in enorme espansione dovrà presto essere inserito nella Carta costituzionale con lo stesso rango che quello alla salute, allo studio, al lavoro.
Sin dalla XIII legislatura, precisamente nell’anno 1997 il senatore Giulio Maceratini capogruppo di Alleanza Nazionale presentò un disegno di legge in proposito. che avrebbe allineato lo Stato italiano ad altri stati dove il diritto allo sport era presente. Oggi, questa proposta, rimasta dimenticata, comunque sempre seguita dall’on. Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia, ripropone la posizione storica della destra italiana che oggi è al governo nazionale.
Si è notato che durante il periodo acuto della pandemia, ormai tre anni, il deficit imposto dalle autorità sanitarie alla pratica sportiva in ogni sua declinazione, abbia comportato danni alla salute dei cittadini costretti in casa in poltrona e di conseguenza maggiore sedentarietà foriera di negatività anche sociale, proprio quello che l’attività sportiva promuove ed applica.
L’on. Marco Perissa (Fdi) con il ministro dello Sport Andrea Abodi sta lavorando perchè nella VII Commissione Cultura parlamentare presieduta da Federico Mollicone, il progetto di legge costituzionale per il riconoscimento costituzionale del diritto allo sport proceda il suo iter sino al varo della legge costituzionale.
L’iniziativa, cara alla destra, non trova particolari opposizioni da parte della attuale minoranza parlamentare, per cui esistono buone possibilità di sollecito esito positivo.
Un passo avanti perchè il fenomeno sportivo, tanto utile, anzi necessario per il progresso sociale, abbia il dovuto riconoscimento.
