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Frizzante, spigliata operetta “Il paese dei campanelli” all’Unione di Viterbo

Redazione

Viterbo,11.2.23

Andata ieri sera in scena l’immortale operetta “Il Paese dei Campanelli” scritta e musicata da Carlo Lombardo e Virgilio Ranzato andata in scena la prima volta nel novembre del 1923 al Teatro Lirico di Milano.

Fu subito successo, cui fecero seguito rappresentazioni presso tutti più importanti teatri lirici italiani e non solo. La versione presentata a Viterbo per la regia di Emanuele Gamba per la “Compagnia Italiana di Operette” quest’anno al suo 70esimo anno di attività, ha costituisto una “prima” per la riedizione in versione moderna ed attuale della simpatica storia che si colloca in un paesino di provincia olandese, allorchè una nave da guerra fa scalo per motivi tecnici. Da li nasce la storia intrigante tra mogli e mariti traditi ed al tempo traditori.

Ottima la prestazione canora e scenica degli attori, del balletto e della scenografia, semplice, ma efficace, altrettanto l’orchestra ed il suo maestro concertatore.

Caratterizzato da divertenti siparietti su intrecci di amori galeotti, musiche melodiche e buffi personaggi, Il Paese dei Campanelli è ambientato su di un’immaginaria isola olandese, in un paesino che porta questo nome per i campanelli posti su ogni casa. Secondo una leggenda, questi magici ornamenti suonano se uno dei coniugi abitanti nella casa tradisce l’altro, in modo che tutto il paese ne venga a conoscenza. Grazie al timore che la leggenda possa esser vera, la vita della comunità scorre tranquilla fino a quando approda sull’isola una nave militare inglese, costretta ad attraccare per un guasto. Gli ufficiali scendono a terra ed accade l’inevitabile. Il marinaio La Gaffe s’innamora di Bon Bon, la più bella e spumeggiante ragazza del paese, ma per uno dei suoi proverbiali errori finisce per far suonare il campanello di Pomerania, la più brutta del paese; il Capitano Hans s’innamora della dolce Nela e anche loro fanno suonare il campanello. Nel corso della vicenda i campanelli suonano molte volte, anche perché, per colpa di La Gaffe, arrivano sull’isola anche le mogli tradite degli ufficiali, in cerca della loro vendetta.

Gli abitanti del paese sanno che possono liberarsi del fastidioso e imbarazzante incantesimo se, nel giorno che scandisce il centesimo anno della leggenda, i campanelli rimangono in silenzio. Tutti sono avvertiti, nessuno vuole trasgredire e si aspetta con ansia lo scoccare dell’ora che libererà il paese. Ma La Gaffe ne farà un’altra delle sue rovinando tutto? Venite a scoprirlo in teatro!

Musiche e libretto: Carlo Lombardo, Virgilio Ranzato

Regia: EMANUELE GAMBA

Costumi: EUGENIO GIRARDI, LORIS DANESI

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