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Come nell’Inno nazionale Fratelli d’Italia, lombardi e laziali hanno detto “SI”

Sta rinascendo un partito della Nazione

di Andrea Stefano Marini Balestra

Viterbo,13.2.23

Che la scadenza elettorale regionale di ieri nelle popolose regioni Lombardia e Lazio sia stata considerata un’ occasione politica per “giudicare” i primi cento giorni del governo Meloni, era inevitabile.

E cosi è stato.

Nonostante il record delle astensioni che i perdenti ritengono sia la causa del loro insuccesso, il 40% dei cittadini che ha sfidato vento e freddo (mezza Lombardia e Lazio sotto zero) hanno risposto come nell’inno nazionale “SI”.

E’ indubbio, che il bottino di voti raccolti in ogni dove dal partito Fratelli d’Italia, non sia solo simpatia per la Meloni, ma sicuramento una sottoscrizione positiva della sua politica avviata dal mese di ottobre e dai suoi ministri.

La percentuale raccolta dalla lista Fratelli d’Italia delle province di Latina e Viterbo di oltre il 40% ricorda il numero che otteneva negli anni 50 la Democrazia Cristiana, quindi, si può quasi azzardare di dire, che Fratelli d’Italia sia l’odierno partito della nazione come lo fu la “balena bianca” degasperiana.

L’esame dei flussi di voto consente poter affermare che cittadini di ogni ceto e professione abbiano dato consenso elettorale a Fratelli d’Italia superando ogni loro barriera di possibili interessi contrapposti, perchè, nel governo Meloni.. tutti, in qualche modo hanno trovato soluzioni nelle proposte del nuovo governo.

Il Governo Meloni ha emesso provvedimenti che, per ognuno di noi, qualcosa di più di un interesse, ma soluzioni.

Ne sono infatti soddisfatte le classi operaie, i lavoratori autonomi, le imprese, gli agricoltori, gli sportivi,

E’ indubbio.

Non era solo nel Lazio la voglia di sbarazzarsi di un governo regionale che da dieci anni ha collezionato insuccessi, in particolare nella Tuscia ridotta a discarica regionale, ancora tagliata fuori dalla Capitale per via gomma e ferro, senza prospettive, ma quella di affermare che il governo Meloni è ritenuto utile per risollevare non solo regioni e province, ma l’Italia intera.

I perdenti, in particolare il Terzo Polo, se ne facciano una ragione. Calenda e Renzi non andranno mai oltre un misero 5% (notare il risultato di Roma !) se continueranno a proporre menu politici falliti.

Se ne facciano ragione le ormai cadenti M5stelle, quindi Forza Italia e poi la Lega che, in particolare a Viterbo, è precipitata.

Ormai, il partito che da speranza e fiducia è uno solo: Fratelli d’Italia.

E cosi sia !

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