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Caso anarchico Cospito: volano gli stracci.

Sopravalutazione dei fatti e delle opinioni

di Andrea Stefano Marini Balestra

Viterbo,3.2.23 –

E’ ormai stanca retorica quella che si fa intorno il “caso” Cospito, irriducibile anarchico che, con il sciopero della fame (ma beve e ciuccia integratori),) fa l’uomo copertina per sovvertire una legge dello stato vigente da oltre trent’anni (il famigerato 41bis), quando si apprende che ben quattro esponenti del PD fanno visita al Carcere di massima sicurezza di Sassari per cadere nella tagliola tesagli proprio da Cospito, cioè incontrare capi mafia qui reclusi.

La Serracchiani, accompagnata da Orlando (ex guardasigilli), il cattolico Lai, l’inesistente Verini ,attirati dal conoscere le condizioni fisiche del detenuto scioperante Cospito, sono caduti nella trappola incontrare mafiosi al 41bis ed ha fatto grancassa alle problematiche innestate sul mantenimento del regime carcerario “duro”. Evidentemente i 4 sparuti pieddini,, a corto di rilevanza sui media perchè ormai fuorigioco, hanno sperato resuscitarsi dall’oblio con sperati scoop sulla stampa.

Invece, sono finiti nel tritacarne per le dichiarazioni, forse troppo genuine, del deputato Giovanni Donzelli che ha indicato nel loro comportamento un cedimento del PD nella lotta alla mafia ed ai movimenti anarchici.

All’orrenda figura dei sopranominati “esponenti” del PD, ha fatto eco un’altrettanta gaffe di Donzelli, sostenuto dal sottosegretario alla Giustizia Delmastro delle Vedove, accusato di aver divulgato notizie riservate da lui conosciute come v.presidente COPASIR, quindi segretate.

Pollastri i 4 eroi del PD che hanno fatto trasferta in un carcere di massima sicurezza per andare a trovare non solo il “malato” Cospito, ma anche esponenti della mafia ed altrettanto pollastri Donzelli e Delmastro, che, pur “assolti” dal ministro della Giustizia Nordio, che di assoluzioni e condanne se ne intende, hanno innescato una polemica che proprio non era necessaria in questo momento.

Mentre scriviamo, in tutta Italia, fioriscono movimenti di protesta di piazza contro la “famigerata” legge istitutiva del 41bis, quando nessuno dei partecipanti conosce il problema e si accanisce verso il governo per scelte che non gli competono. Infatti, la sottoposizione al 41bis per i condannati di particolare gravità spetta alla magistratura, non al governo.

Questi signori sappiano che la disposizione carceraria descritta come “carcere duro” venne istituita oltre trent’anni fa, quindi, i “soloni” della sinistra che oggi abbaiano contro il governo avrebbero avuto tutto il tempo per cancellarla o modificarla, ma nulla hanno fatto. Solo oggi, per creare problemi alla maggioranza si sono svegliati.

Ma ormai i cittadini li hanno conosciuti e non credono più ai loro belati, che belati sono, ma possono creare danni alla sicurezza pubblica ed allo stato stesso.

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