Riceviamo e pubblichiamo
“ L’idea del Rome Technopole nasce nel settembre del 2000 dalla constatazione che abbiamo un problema cronico di mismatch tra la domanda delle imprese di competenze e l’offerta formativa scolastica e universitaria. – ha dichiarato Angelo Camilli Presidente di Unindustria questa mattina ai microfoni di Rtl 102.5 – La nostra Regione è un territorio a grande vocazione imprenditoriale, con dei settori di eccellenza importanti: ricerca, energia, digitale, audiovisivo, turismo, aerospazio. Siamo in particoare la prima regione italiana per la produzione di farmaci. Ma la quota di ricerca che le imprese effettuano sul territorio è bassa rispetto a quello che fanno nel resto d’Italia. Facciamo fatica nei processi di trasferimento tecnologico, nei processi di innovazione delle nostre imprese e questo genera poca capacità progettuale. Con il Rome Technopole abbiamo voluto investire sulle competenze tecnico scientifiche di alto livello, proponendo un polo universitario multidisciplinare pubblico – privato, basato su tre filoni di attività: biofarma, transizione digitale e transizione energetica, che sono le tematiche del futuro. Tutto questo è stato possibile grazie ad un finanziamento, di ben 110 milioni del PNRR. Si parlava da anni di un Politecnico di Roma, mai nato, e ora con il Rome Technopole abbiamo finalmente una grande opportunità per nostri giovani e per le nostre imprese. La Fondazione Rome Technopole è un esempio di come si possano investire bene i finanziamenti provenienti dall’Europa. L’Italia – ha concluso Camilli – ha a disposizione qualcosa come 40 – 50 miliardi da spendere in 7 anni, ma su questo accusiamo da sempre notevoli ritardi per mancanza di capacità progettuale. Sono occasioni che non possiamo più permetterci di perdere”.