Editoriale
Viterbo,31.12.22 –
La notizie che un altro storico esercizio commerciale lascia il Centro di Viterbo, parliamo della nota pizzicheria GIGI & MENA che ha gettato la spugna, quindi chiude, ci porta a considerazioni non certo commendevoli nei confronti degli ultimi amministratori della Città.
Da oltre dieci anni si è scatenato il furore ambientalista che ha scacciato la viabilità motorizzata dal centro storico senza un’alternativa, nel contempo si è data la stura ad insediamenti commerciali fuori le mura.
Risultato: centro storico ha iniziato svuotarsi da attività commerciali, professionali ed abitative per le difficoltà di accesso e sosta.
Adesso il centro storico è solo abitato da stranieri e le attività commerciali ridotte a bottegucce di prodotti etnici. Era ovvio, che una politica di espansione cittadina verso zone più facili di accesso avrebbe portato a queste conseguenze. Hanno vinto i palazzinari, i viterbesi hanno perso la loro città.
Probabilmente la ditta GIGI & MENA proseguirà con altri gestori, dopo il ritiro dei fondatori, ma resta sempre il convincimento che lo spopolamento commerciale di importanti strade del centro, vedi di via Saffi (la via Condotti di Viterbo), poi, il ridimensionamento della qualità dei negozi al Corso e via Roma, sia conseguenza di scellerate scelte amministrative ormai ventennali.
A furore è stata recentemente riaperta al traffico Via Marconi, ma durante la sua ridicola inutile chiusura, la stessa via e Piazza della Repubblica hanno perso per sempre le attività anche di ristorazione che avevano fatto di Viterbo sino a trenta anni fa una città accogliente e simpatica.
Rimettere oggi in piedi Viterbo sarà più arduo di quello che fecero i nostri nonni ed i nostri padri dopo le rovine della guerra.
Ma, allora, gli amministratori comunali avevano altre teste, ben diverse da quelle che siedono oggi in sala d’Ercole.