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A Caprarola solo toponomastica a piacere del sindaco, altre no.

Recupero salme da una foiba istriana

Riceviamo e pubblichiamo

Viterbo,13.12.22–

Il sindaco Angelo Borgna e il vicesindaco Eugenio Stelliferi dicono no alla targa commemorativa in ricordo delle vittime delle Foibe e dell’esodo Giuliano Dalmata.

Durante l’ultimo consiglio comunale il gruppo consigliare di minoranza ha chiesto formalmente, al sindaco e alla giunta, di attivarsi per mettere in posa una targa, o in alternativa un cippo commemorativo, in un luogo visibile ed idoneo a Caprarola, in ricordo delle vittime delle Foibe e dell’esodo Giuliano Dalmata. La risposta del sindaco Angelo Borgna e del vicesindaco Eugenio Stelliferi è stata nella forma impavida e nella sostanza sconcertante.

Sconcertante nella sostanza per il rifiuto espresso ed impavida nella forma perché per giustificare questo no i consiglieri di minoranza si sono sentiti dire che l’amministrazione stava già pensando (guarda un po’ che coincidenza) di realizzare un monumento in ricordo di “Tutte le vittime civili di tutte le guerre”. Per la serie quando la retorica sconfina nell’ipocrisia.

Il primo febbraio di ogni anno si celebra la giornata nazionale delle Vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo e quindi secondo la logica del sindaco e del vicesindaco di Caprarola la giornata del Ricordo, così come la giornata della Memoria, potrebbero essere tranquillamente cancellate o trascurate.

Purtroppo queste prese di posizione del Sindaco Borgna non ci sorprendono più. Infatti già a luglio, invitato a partecipare, con la fascia tricolore in rappresentanza del nostro Comune, a Viterbo alla commemorazione per il trentennale dell’assassinio del giudice Paolo Borsellino e dei cinque agenti della sua scorta si rifiutò di presenziare accampando scuse a dir poco imbarazzanti. Salvo poi far pubblicare la sera del 19 luglio, in fretta e in furia, a ricorrenza ormai passata, un post commemorativo sulla pagina Facebook del Comune di Caprarola.

Evidentemente per il sindaco Borgna, per la sua giunta, i giudici vittime della mafia e le vittime civili dei conflitti se non sono abbastanza di sinistra meritano di essere considerate e trattate come vittime di serie B.

Il circolo di Fratelli d’Italia di Caprarola
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