di Andrea Stefano Marini Balestra
Viterbo, 9.11.22 –
Finalmente qualcosa si muove nella impasse dell’accoglienza dei migranti “salvati” dal mare dalle ONG. L’applicazione corretta delle leggi italiane in materia di immigrazione, nonchè il verbo di Papa Francesco, ha smosso le acque. La Francia apre il Porto di Marsiglia per lo sbarco dei “passeggeri” della Ocean Viking senza vincoli ed anche ,addirittura. offrendogli lo stato di rifugiato.
Erano anni che l’Europa doveva aiutare l’Italia nell’accoglienza di persone provenienti dal continente africano provenienti dalla Libia, ma mai, in precedenza nessuna “potenza” europea si era fatta avanti.
La mossa francese, vedremo se poi sarà effettivamente cosi, cioè quella di aprire il porto di Marsiglia agli sbarchi delle ONG è un passo avanti che però è un pannicello di fronte alla massa migratoria che assale le nostre coste mediante mezzi minori. E’ ormai assodato che la maggioranza degli arrivi è favorito dal soccorso dei nostri mezzi navali della Guardia Costiera e della Guardia di finanza i quali trovano nelle acque territoriali italiane gommoni di plastica, fatiscenti barchette zeppe di persone effettivamente in pericolo. Nulla quaestio sul dovere umano e di diritto dover effettuare i soccorsi anche se costoro, andando in mare con mezzi inadeguati si sono messi “volontariamente” in pericolo da se.
Il problema, semmai, è cosa accade allo sbarco dei “naufraghi”.
Da quello che sembra, gli si aprono le passerelle dei mezzi navali e tutti saltano a terra senza che di costoro nulla se ne sappia e cioè, se siano veri profughi o furbacchioni che vogliono entrare in Italia a sbafo.
La rigidità delle norme sulla immigrazione devono valere per tutti, siano i richiedenti sbarco in Italia profughi, cioè aventi diritto ad una protezione internazionale, o delinquenti usciti dalle loro patrie galere.
Non sembra sia esercitato uno screening in tal senso.
“Todos caballeros” esclamò il Re di Spagna quando venne assalito da una turba di richiedenti il titolo e non gli fu possibile gestire la scelta.
Secondo il mio modesto parere, chiunque venga “salvato” in mare, a meno che sia malato grave, quindi da umanamente da assistere, deve restare in zona doganale e prima di essere ammesso a circolare sul territorio nazionale, pertanto esaminato dalle autorità di frontiera e solo, a seguito positivo, ammesso altrimenti espulso subito.
Non conta il colore della pelle, la religione e le condizioni sociali. Senza documenti, nessuno entra in Italia, anche se raccolto in mare.
Vatti a presentare nel Regno Unito senza passaporto elettronico e negli Stati Uniti senza visto ESTA e poi vedi che ti succede. Ti cacciano subito senza complimenti sul primo volo e via a spese tue.
Perchè in questi paesi di applica la legge e da noi no !
Adesso pare che si inizi. Evviva