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Nella “guerra” tra le famiglie Belli e Balletti, chi ci rimette è il termalismo viterbese.

Libere piscine termali a Viterbo

di Andrea Stefano Marini Balestra

Viterbo 13.11.22 –

Le famiglie Belli e Balletti si tenzonano sulle terme sotto il titolo la prima: Free Time srl e Antiche Terme Romane la seconda. Infatti la prima è proprietaria dei terreni adiacenti la seconda

La battaglia sotterranea, è proprio il caso dirlo, scaturisce dall’utilizzo dell’acqua termale presente nelle viscere del terreno in località Paliano. Masse di San Sisto.

Una controversia giudiziaria battaglia si è almeno per oggi chiusa per effetto della Sentenza del Dr. Bonato addetto alla sezione civile del Tribunale di Viterbo che, in parte, ha visto prevalere la Free time srl e pertaato ha ottenuto per se l’esclusivo uso dell’acqua.

Comunque, la recente Sentenza di primo grado è suscettibile essere rivista ed emendata in grado di Appello e di Cassazione.

Per ora, nessuna pietra tombale sulle terme.

Vittoria di Pirro, però quella della Free Time, cioè famiglia Belli.

La Free Time srl, di quest’acqua non può farci nulla. Il faraonico progetto di “città Termale” è caduto sotto i colpi della Soprintendenza che ha bloccato ogni possibilità edificatoria in zona, quindi non solo di alberghi, cottages, villaggio vacanze, piscine, centro benessere e quant’altro, ma anche piscine. In definitiva, impedita la realizzazione di qualsiasi attività edificatoria.

Poi, da aggiungere, che, nonostante la Sentenza di primo grado le abbia per adesso concesso l’utilizzo dell’acqua, pende la spada di Damocle della decisione della Regione Lazio ha da circa tre anni avviato la procedura di decadenza della concessione mineraria atteso che da oltre 14 anni dalla concessione mineraria, nulla è stato realizzato dalla concessionaria. Alla futura decadenza dovrà poi bandirsi una gara per la nuova concessione che, per il valore, va portata a conoscenza a livello europeo, e che tutt’altro sia detto che esserne vincitrice possa essere la Free time.

Nel frattempo l’acqua va sprecata.

Le libere terme delle Masse di San Sisto insistenti sul terreno della Antiche Terme Romane, ben conosciute in tutta l’Italia centrale con concorso di bagnanti e turisti da ogni dove, sono state chiuse a seguito dell’azione giudiziaria della Free time che nelle more del giudizio di merito ha ottenuto favorevoli provvedimenti d’urgenza.

La Free Time, perduta ogni possibilità di realizzare il suo progetto originario, sembra voglia ridimensionarlo con la sola costruzione di casette in legno, praticamente quello che la Antiche Terme romane aveva da decenni realizzato. In realtà un giuoco dell’oca, si torna all’origine a parti invertite. Però, dovendosi ridurre le quantità necessarie previste nel faraonico progetto, l’acqua termale concessa esclusivamente alla Free Time, nella misura 15lt.sec,. sarebbe in eccesso, quindi, con questa misura si possono soddisfare entrambe le aziende termali oggi confliggenti rendendole altrettanto produttive.

Morale della favola. “Viterbo città termale” non potrà mai esserlo sin tanto che per effetto di un personale accanimento tra importanti famiglie imprenditoriali non venga a cessare un contenzioso e che venga sorgere un interesse anche collettivo del complesso termale generale viterbese per cui la politica del Comune di Viterbo potrebbe intervenire per sanare la controversia e consentire ad entrambe i proprietari dei terreni confinanti realizzare propri impianti. Un esempio di collaborazione tra essi, mediato dalla politica, consente un’ordinato sviluppo di “Viterbo Città termale”

Nessuno, ancora, si sta muovendo perchè possano riaprire in zona Paliano-Masse di San Sisto impianti validi per incrementare turismo e posti di lavoro.

Ma l’ora adesso è scoccata.

Intanto, 15 litri secondo di preziosa acqua termale vanno a perdersi nei campi. Non credo che imprenditori termali di Montegrotto Terme, Salsomaggiore ed altri che a mente non rammento, nonchè le loro amministrazioni comunali lo avrebbero consentito

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