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Sotto, sotto, ma non troppo, l’Europa vuole l’Italia di serie B

di Andrea Stefano Marini Balestra

Viterbo, 8.9.22 – Proprio 79 anni fa, l’8 settembre 1943, l’Italia, firmando uno sciagurato armistizio, divenendo serva degli USA e traditrice dei cobelligeranti, si era dimostrata paese, non solo inaffidabile, ma di nessun conto.

I decenni successivi hanno confermato che la nazione italiana, di fatto, pur costituzionalmente paese libero ed indipendente, in realtà era divenuta un sottocoda degli americani. Non solo nordamericani hanno guidato dall’alto la nostra politica interna, (di buono, solo, una lotta contro i comunisti nostrani), ma ci hanno riempito di loro armi e messi sotto pericolo di attacco dall’Unione Sovietica.

Costituita prima la CECA (Com.Europea Carbone e Acciaio), quindi CEE (Cominità Economica europea) e poi, l’attuale assetto della Unione Europea, l’Italia, pur essendone paese fondatore, ne è sempre stata succube.

Sotto, sotto, sempre considerata di serie B, di fatto commissariata.

La caduta di Berlusconi nel 2011, la nomina a premier di Monti, quindi la più recente di Draghi lo ha precisato. Il risolino di Macron e della Merkel in pubblico consesso nell’ottobre 2011 avevano dato conferma che l’Italia non debba valere niente.

Adesso, però, che un governo stabile, coeso, possa affermare finalmente autorità internazionale all’Italia, al mainstream europeo non va giù, per la decadente sinistra europea, primi ministri non al loro allineati sono ritenuti “pericolo”

Una ministro francese per gli Affari Europei tale sig.ra Laurence Boone, indubbiamente sconsiderata, forse invidiosa che in Italia sarà una sua pari di genere al governarla, ha fatto un outing a dir poco vergognoso.

La signora Boone, forse fiamminga di origine (tale è il suo cognome), ha avvertito: “Vigileremo su rispetto diritti e libertà, saremo molto attenti al rispetto dei valori e delle regole dello stato di diritto”

Da noi si dice, quando il piccolo parla, il grande ha già parlato. E’ chiaro che la Boone sia stata la “portavoce” del suo premier, cioè tale Emmanuel Macron, presidente di una nazione che alcunchè possa insegnare in materia di libertà e di aspirazioni di altri popoli. Si, proprio da quella Francia che esercita signoraggio in mezza Africa nelle sue ex colonie mediante una moneta battuta a Parigi che peraltro conserva nei suoi forzieri le ricchezze degli africani. Proprio dalla Francia che per toglierci con la Libia gli accordi presi in materia di energia, l’ha bombardata per trarne proprio vantaggio, proprio da questa Francia non possono venire lezioni di qualcosa.

Essa ributta a mare gli emigranti sulle sue coste, si gonfia le gote di europeismo, quando sin dai tempi della CECA e della CEE l’ha utilizzata a suo uso e consumo ed oggi, se la comunità europea è a pezzi, è proprio la politica francese ad averlo voluto, diversamente, sarebbe stata intaccata la “grandeur”.

Le affermazioni della Boone hanno ovviamente determinato reazioni dalla premier in pectore Giorgia Meloni che cosi ha riaffermato, prima di esserne capo del governo, che l’Italia non ci sta ad una posizione subordinata in Europa e nel mondo.

Addirittura, il Capo dello Stato Mattarella, cui certo non può darsi etichetta di sovranismo, ha risposto per le rime e si è giustamente inalberato affermando che l’Italia ce la farà da sola.

In serata di ieri il governo francese ha smentito, ma il “tapon è peor del buso” si dice a Venezia.

Morale. Si disse: tanti nemici, tanto onore.

Oggi è politicamente scorretto ridirlo, ma è vero. Se tanti si accaniscono verso l’Italia che ha nel prossimo governo occasioni di riscatto nazionale ed internazionale, significa che si da per solido e certo ed autorevole il nascente governo

E cosi sia.

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