Del Direttore
Viterbo,15.10.22
Il Presidente dr. Remo Parenti nella sua lunga prolusione tenuta in occasione della recente Assemblea di Confagricoltura Viterbo-Rieti di cui è presidente, ha di fronte ai politici che l’ascoltavano in prima fila, ha toccato i temi più scottanti che assillano il comparto agricolo nazione ed in particolare delle Province di Viterbo e Rieti la cui attività imprenditoriale agricola è storicamente importante, ma soffre per gli elevati costi di produzione, della rigidità dei prezzi di vendita dei prodotti. Infatti, il mercato globale agricolo mondiale fa il prezzo non in Italia, ma nel mondo dove le condizioni di produzione agricola sono avvantaggiate dal clima e soprattutto dalle politiche agricole degli stati. I passati programmi governativi italiani hanno omesso di parlare di agricoltura, adesso occorre cambiare e porre la produzione agricola, cioè quella che ci consente sopravvivere, al primo posto. Ecco il punto di vita del Dr. Parenti: –
“La soddisfazione per come l’assemblea di Confagricoltura sia stata apprezzata e partecipata non deve distrarci dai veri motivi di attenzione e di condivisione che hanno accompagnato la nostra riunione. Oltre alla ferma presa di posizione di grande parte del mondo agricolo contro il deposito delle scorie nucleari, l’assemblea di martedì ha avuto valore per la sua natura prettamente politica, come politici erano molti ospiti e politica è stata la lente attraverso la quale si è voluto analizzare nei dettagli le criticità del mondo agricolo dell’Alto Lazio. La difficoltà a fare energie rinnovabili in agricoltura, i tagli alle risorse che verranno dall’Unione Europea, gli attacchi provenienti da un fronte ambientalista troppo spesso ideologizzato e territorialmente divisivo, la disastrosa gestione della fauna selvatica e la modifica della legge 157, le speculazioni sulle nostre produzioni e soprattutto il caro energia, sono tutte criticità che gli agricoltori semplicemente non possono più accettare se vogliono sopravvivere e questo è stato detto con la massima chiarezza.
Di conseguenza, pur sapendo che tanti agricoltori che vivono situazioni drammatiche sarebbero più propensi a dure e forti manifestazioni di protesta e preferirebbero risultati immediati anche se molto aleatori, abbiamo voluto, con senso di responsabilità, provare a dare fiducia alle forze politiche in particolare quelle prossime a governare, impegnandoci ad un confronto continuo e ravvicinato con esse.
L’ assemblea di martedì sera ha però fatto emergere anche a un’altra forza di importante significato politico-sindacale e che richiede attenzione, cura, e bisogno di sviluppo positivo. Le sette organizzazioni agricole firmatarie del comunicato sul nucleare potrebbero in breve tempo essere pronte a coordinarsi e a portare avanti in modo autonomo i problemi dell’agricoltura alto laziale dando vita ad una entità che diventerebbe il presupposto per qualsiasi altra considerazione collegata al mondo della rappresentanza agricola.
Dovremo con i miei colleghi di ASTA, ASSOFRUTTI, AGRIVITERBO, COMITATO NO IMU, CIA, COPAGRI, lavorare senza scoraggiarci e cercare le tante cose che ci uniscono piuttosto il poco che ci divide. Intanto una manifestazione unitaria potrebbe essere imminente. Una doverosa manifestazione che dimostrerà solidarietà e vicinanza morale ai tanti agricoltori che stanno vivendo momenti di grande difficoltà, ma nello stesso tempo sarà anche una testimonianza che il mondo agricolo è più vivo che mai e vuole continuare a svolgere le sue fondamentali funzioni, per il bene dell’ambiente, del territorio e di chi lo abita.”
La Redazione ed il Direttore di “Viterbopost” la condivide in ogni punto.