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Chiricozzi ci scrive e chiarisce con Mattioli

Riceviamo e pubblichiamo

Viterbo,19.10.22

Al Direttore di ViterboPost

Egregio direttore, sono dispiaciuto di aver sollevato questo scambio di botta e risposta tra me e il prof Mattioli. Le chiedo pertanto,  cercando di non tediare i lettori, di  permettermi di precisare il mio pensiero, in modo da poter  ricomporre il dissidio, discutendo pacificamente anche sulle diverse opinioni verso i problemi che riguardano le modalità di trasporto.

Nulla di personale con il prof Mattioli che rispetto e del quale, ripeto, apprezzo e condivido i suoi interventi e i suoi scritti. Chiedo pertanto scusa al prof Mattioli per averlo chiamato filosofo e non sociologo. So bene la differenza tra filosofia e sociologia, anche perché ho molto approfondito gli insegnamenti del sociologo ingegnere Roberto Guiducci riguardanti l’applicazione dell’urbanistica fatta troppo spesso contro la vivibilità degli spazi e poco a favore dei cittadini.

E’ innegabile che il prof Mattioli nel suo primo articolo abbia tralasciato completamente le ferrovie, etichettandole come cosa da terzo mondo. E’ quindi pienamente accettabile la sua precisazione che stesse parlando delle ferrovie della Tuscia. Mi dispiace sinceramente che abbia interpretato offensiva la mia frase: “Spero tanto che Mattioli abbia parlato della situazione delle ferrovie della provincia di Viterbo. Diversamente aver definito le ferrovie cose del Terzo Mondo è una grande stupidaggine”. Benvenuta quindi la sua precisazione che intendeva riferirsi alle ferrovie della Tuscia.

Sulle proposte riguardanti l’ammodernamento delle ferrovie ci sarebbe molto da parlare e sarei molto lieto se il prof Mattioli partecipasse ad uno dei prossimi convegni che il comitato sta preparando.

Non è vero che a me e  al comitato per la riapertura della CCO e per lo sviluppo sociale ed economico della Tuscia e del Centro Italia non interessano le strade e autostrade:  lo dimostrano i tantissimi documenti diffusi e gli interventi nei tanti convegni che propongono l’integrazione delle modalità dei trasporti.

Penso che il prof Mattioli convenga con me nell’affermare che la sventura dell’Italia sia stata la scelta fatta da almeno mezzo secolo a favore della strada, sbagliata,  sia dal punto di vista economico, che ambientale e salutare. La provincia di Viterbo è anche una delle provincie con la più alta immatricolazione di auto.

E’ necessario quindi in tutta Italia, come stanno facendo in tutto il mondo, invertire questa scelta,  soprattutto per il trasporto delle merci, riportandolo giustamente nella sede ferroviaria.

Il nostro impegno va decisamente verso la modalità di trasporto ferroviaria molto meno impattante sull’ambiente. Ecco perché il ritorno al ferro è, per tutti noi del comitato,  il futuro della mobilità.  

E’ un Impegno che profondiamo da tempo ritenendo, per il nostro territorio, prioritaria la riapertura della Civitavecchia Capranica Orte o Ferrovia dei due Mari perché può creare sviluppo economico nella Tuscia e nel Centro Italia, cosa che anche il prof Mattioli mi sembra condivida.

Ben venga quindi la proposta di raddoppio della FL3 interamente da Roma a Viterbo. Ci sono lavori in corso per il raddoppio fino a Bracciano. Quale vantaggi reali poi porterà il completamento fino a Viterbo, che anche noi chiediamo, pur sapendo che l’imbuto dei treni è nella tratta urbana romana?
Ben venga anche poi la proposta di raddoppio della Viterbo Attigliano.

Dobbiamo però convincerci che queste non sono scelte da fare prioritariamente, anche se ne parliamo fin dalla vertenza Alto Lazio del 1970 .

La scelta possibile immediata, a parere di tutto il comitato, accanto al completamento della trasversale stradale,  è la riapertura della Civitavecchia Capranica Orte importante anche per Viterbo capoluogo,  per il riequilibrio del territorio e lo sviluppo dell’economia. (finalmente per questa la Regione Lazio ha confermato lo  stanziamento di 350 milioni ).

Si potranno aprire nuovi sbocchi a servizio di passeggeri e pendolari, con tempi di percorrenza ridotti immettendo treni sulle ferrovie FL3 e CCO.  (Viterbo-Capranica-Orte-Roma) oppure (Viterbo-Capranica- Civitavecchia-Roma). 
Questa ferrovia oltre allo sviluppo del turismo, grazie al porto di Civitavecchia, primo porto  crocieristico d’Italia e alla fermata dell’alta velocità di Orte, favorisce anche la creazione dell’effetto rete o a maglie attraverso la realizzazione dell’anello ferroviario Circumcimina (FL3-CCO-EX Romanord) utile alla metà dei cittadini della provincia e non solo.

Quelle a cui ho accennato sono alcune delle indicazioni inserite nel Piano della Mobilità per la provincia di Viterbo redatto dalla facoltà d’ingegneria della Università della Sapienza e approvato all’unanimità dal Consiglio provinciale di Viterbo ed entrato a far parte del piano regionale della mobilità.

Grazie dell’accoglienza.

Raimondo Chiricozzi
Presidente Comitato Ferrovia dei due Mari

 Data 19 ottobre 2022

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