di Andrea Stefano Marini Balestra
Viterbo, 16.9.2022 – Qualcuno ha scritto: “Viterbo vola basso”. Che mai lo possa essere !
Viterbo ha un aerodromo degno diventare uno scalo nazionale. Non solo per piccoli aerotaxi da Roma Urbe come sarebbe programmato, ma decisamente scalo di minori aerolinee e charter nazionali ed estere.
Il piano Nazionale presentato dall’ENAC al Ministero propone un ridimensionamento robusto su Roma Ciampino prevedendo per esso un taglio dei voli commerciali, quindi necessità per la Regione Lazio di dotarsi di un nuovo importante aeroporto. Siamo d’accordo che un’attività di volo come quella attuale del city airport di Roma non sia più accettabile per la criticità tecnica operativa di Ciampino sia per quanto riguarda la procedura di avvicinamento alla sua unica pista che prevede il sorvolo della Città di Roma ad una quota di mille metri, e sia perchè l’inquinamento acustico divenuto insostenibile nell’ormai enorme insediamento abitativo di Ciampino Città.
Però, sostituirlo in parte con Roma Urbe, che sua volta determima il volo sui quartieri Nord di Roma, ci sembra troppo.
Preferire l’aeroporto di Frosinone Girolamo Moscardini al Tommaso Fabbri di Viterbo mi appare incomprensibile.
Non ho mai operato su quest’ultimo scalo, ma mi appare che i circuiti di traffico siamo in prossimità di alte colline diversamente da quelli di Viterbo. A Frosinone ci sarà pure un’autostrada ed una linea ferroviaria in grado portare viaggiatori a Roma, ma che possibilità raggiungere Roma da Viterbo non sono impossibili. Bbasta terminare la Superstrada, creare uno svincolo ferroviario dalla linea per Orte che porti nella zona del Bussete-Castiglione, magari ipogea, per avere un settore civile dell’Aeroporto non in contrasto con l’attività militare. Per questa esiste una pista dedicata e la pista principale può servire senza pregiudizio.
Allora, occorre che tutte le componenti economiche politiche della Tuscia facciano da subito lobbing perchè le decisioni ministeriali che dovranno essere adottate secondo il piano ENAC, che reclama un terzo aeroporto civile nel Lazio, non consenta per Viterbo restare solo un piccolo aeroscalo per aerotaxi.
Se ne facciano una ragione le componenti ambientaliste che già da anni hanno criticato l’apertura ai voli civili di linea su Viterbo, in quanto, per la posizione del sedime aeroportuale, benchè vicino alla città, ci sono da sempre procedure di involo ed atterraggio fuori dal centro, quindi in piena sicurezza dell’operatività di volo, proprio quella che non sembra avere altrettanto l’attuale aeroporto di Frosinone.