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Rinnovato il “Patto d’Amore” tra la Città di Viterbo e la Madonna de La Quercia

20 settembre 1467- 14 comunità cittadine del tempo si recano in pellegrinaggio ai piedi della Madonna della Cerqua

di Andrea Stefano Marini Balestra

Viterbo.11.9.22 – Era il 20 settembre 1467, la Città di Viterbo era afflitta da peste e colera, le comunità locali decisero quindi di andare in processione alla Madonna della Cerqua, dove in quel luogo è nata la leggenda sin dal 1417 che un fabbro ferraio viterbese, Giovan Battista Iuzzante, per proteggere da ladri e intemperie la sua vigna tra Viterbo e Orte,  commissionò a mastro Martello, detto Monetto, una Madonna da dipingere su una semplice tegola, che poi pose sui rami di una quercia. per implorare sotto la tegola miracolosa che accordò la grazia per la fine del flagello.

Il flagello cessò miracolosamente e, da quella data, ogni anno, si celebra una grandiosa processione che parte da Viterbo e rinnova il ringraziamento e la cerimonia venne chiamata “Patto d’amore”.

L’importanza dell’evento è raffigurato nell’affresco del XVI sec, presente nella sala della Madonna della Quercia nel Palazzo dei Priori (vedasi illustrazione).

La sindaco di Viterbo Chiara Frontini Domenica 11. all’arrivo della processione cui hanno partecipato gli Ordini Cavallereschi e le Confraternite presenti in Città accompagnati dai suoni dei musici e dei figuranti in costume ha consegnato al Vescovo mons. Fumagalli una borsa contenente le chiavi della Città, cosi rinnovando il Patto tra la Città e la Madonna della Quercia.

Erano due anni che la processione non aveva luogo per le note imposte restrizioni anticontagio COVID (ma non era proprio il caso rinnovarlo durante la fase critica della pandemia proprio per impetrare la grazia !) per cui con particolare solennità si è tenuto uno svolgimento particolarmente sentito ed appassionato di una moltitudine di cittadini viterbesi. A conferma della simbiosi civile e religiosa erano presenti le autorità civili e tutto il clero della Diocesi.

Novità di quest’anno.

La Sindaco ha allegato alla busta rossa come d’uso oltre le chiavi anche un anello: un fede. Come infatti la fede rappresenta l’atto di amore degli sposi, quella donata al Vescovo di Viterbo la cui Diocesi ha per patrona proprio la Madonna della Quercia, rappresenta lo sposalizio tra la comunità viterbese e la Madonna che da secoli viene venerata nella grandiosa basilica eretta a cavallo tra XIV° e XV° secolo. Rara bellezza architettonica che fa onore a tutta la Tuscia la sua imponente presenza rinascimentale, meta di turismo internazionale.

L’omelia del Vescovo sul tema dell’accoglienza ha dato suggello a questa manifestazione del settembre viterbese.

Conferma che nel terzo millennio è vieppiù  tenuta in vita la nostra cultura ed identità nazionale.

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