del Direttore
Viterbo, 7.9.22 – Dalla consorella stampa apprendiamo della Odissea di una famiglia di turisti a Viterbo che, dopo aver fatto appositamente centinaia di chilometri per assistere al passaggio dell Macchina di Santa Rosa, è rimasta bloccata e non ha potuto godersi lo spettacolo unico del Campanile che cammina.
Veramente uno smacco. Il Comune di Viterbo dovrebbe chiederle scusa ed ospitarla a sue spese a Viterbo come minima riparazione.
Ecco quanto detto e scritto.
”Cacciati, dopo aver fatto chilometri per Santa Rosa, da chi si era accampato”
La disavventura di una famiglia di turisti: ”Non credo proprio che torneremo a Viterbo”
06/09/2022 – 06:56
VITERBO – Per alcuni turisti l’usanza tipicamente viterbese di accamparsi molte ore prima del Trasporto, se non addirittura la sera prima, lungo il percorso per prendere le prime file, non è stato un bello spettacolo.Per qualcuno è stato un pessimo biglietto di presentazione. ”Siamo una famiglia venuta apposta dall’Emilia Romagna per seguire la Macchina di S.Rosa a Viterbo – scrive la famiglia Faddi – Siamo rimasti colpiti dall’inciviltà degli accampamenti stile nomadi costituiti da teli e asciugamani piazzati ai bordi delle strade e delle vie coprenti decine di metri quadrati, dove chi li aveva messi occupava da ore e giorni il suolo pubblico senza nemmeno essere fisicamente presente sul posto ma lasciando a ‘presidiare’ i teli da 1 o 2 persone sottraendo decine di metri quadrati agli altri cittadini e a noi turisti senza avere nessuna autorizzazione per l’occupazione di suolo pubblico, ma bensì minacciando chi si avvicinava a quegli orridi teli in stile ambulanti abusivi”.”Un conto è piazzare la propria sedia ai margini della strada – osserva la famiglia Faddi – Un altro è occupare senza autorizzazione e senza motivo decine di metri quadrati di suolo pubblico dicendo ”è mio, sono venuto prima io, qui sarà tutto occupato”.
Il problema è che nessuno delle centinaia di elementi delle forze dell’ordine e della sicurezza è intervenuto, ma soprattutto non è intervenuta la polizia municipale che avrebbe il compito di curare il decoro attraverso l’azione del sindaco, Frontini.
Alla fine siamo stati cacciati da persone senza autorizzazione e abbiamo visto la Macchina da lontano sorbendoci per giunta un’attesa durata ben oltre il previsto, essendo partita questa Macchina di S. Rosa con ben un’ora di ritardo, senza rispetto per chi aveva fatto tanti chilometri per vederla.
Non credo proprio – conclude la famiglia Faddi – che torneremo a Viterbo”.