di Andrea Stefano Marini Balestra
Viterbo, 20.9.22 – Dopo tre anni, almeno, che gli italiani sono stati finalmente chiamati al voto e che finalmente avranno la possibilità esprimersi e, forse, allontanare lo spettro che il “premier” ed i ministri siano imposti dal più’alto colle romano, a cinque giorni dal voto appaiono “difficoltà” per una serena e sicura tornata elettorale.
Dapprima, la scelta del governo di fissare i comizi elettorali nella sola giornata di domenica in chiaro contrasto con quanto nel passato avvenuto e cioè la facoltà recarsi alle urne il giorno successivo sino alle 14, rappresenta un vulnus alla facoltà di liberamente recarsi al seggio.
Probabilmente, anche se a pensar male si fa peccato, ma ci si azzecca, qualcuno nel palazzo cosi intende cosi favorire scelte elettorali delle sue “truppe cammellate” e scoraggiare i liberi pensatori.
Ma, comunque, non neppure sicuro che domenica prossima si voti.
E’ attesa nei prossimi giorni, comunque prima del voto, la decisione sul ricorso d’urgenza presentato dai legali della lista ‘Referendum e Democrazia con Cappato’ dopo l’esclusione alle prossime elezioni.
Il giudice della prima sezione civile del tribunale di Milano, Andrea Borrelli, si è riservato al termine dell’udienza ‘cartolare’ in cui ha ricevuto le note delle parti. E’ quanto trapela da fonti giudiziarie.
Il Giudice, comunque scioglierà la riserva prima della data del 25 settembre. In caso di accoglimento, le elezioni rinviate a novembre.
Ma anche, come segnalato dalle cronache, non bastando le velenose critiche hic et inde rivolte reciprocamente dai leader delle coalizioni in campo, taluni episodi di violenza durante i comizi ed di atti intimidatori presso i gazebo di alcuni partiti per i quali le forze dell’ordine sono rimaste assenti, richiede attenzione per un possibile della “strategia della tensione” che in passato aveva costellato di attentati di ogni genere la vigilia di tante tornate elettorali.
Da notizie di stamane, la ministro Lamorgese ha emanato direttive ai prefetti perchè siano assicurata una serena viglia elettorale, ma ciò avvenuto tardivamente dopo esplicita denuncia della leader di F.d.I.
In conclusione, mentre stiamo per metterci in tasca il certificato elettorale e magari mettersi in viaggio per raggiungere il nostro seggio, non è ancora oggi sicuro che domenica si possa votare. Restiamo in attesa delle decisioni di un magistrato di Milano che si chiama Borrelli (!!) poi nella speranza che nulla possa accadere di grave per sospendere il sospirato desiderio per gli italiani poter scegliere i propri governanti.
E, poi ci si sente dire che l’Italia è un paese democraticissimo !