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Folla oceanica al passaggio del corte storico di Viterbo

Viterbo 2.9.2022 -Dopo l’astinenza del passaggio del Corteo Storico durata 4 anni causa un nubifragio pr neglia nel 2019, poi e gli anni 2020 e 2021 per pandemia, nuovamente nelle vie di Viterbo, nell’ormai storico pomeriggio del 2 settembre. sono riecheggiate le trombe, rullati i tamburi e sfilati centinaia di figuranti in rappresentazione della quasi millenaria storia della Città.

Processione religiosa e per i Viterbesi devoti alla loro Santa il cui cuore viene traslato dal Duomo alla Basilica della Santa, ed anche manifestazione folcloristica per i forestieri venuti in città per assistere al Trasporto della Macchina di Santa Rosa della sera del 3 settembre.

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Nel percorso da piazza s. Lorenzo, passando per piazza del Plebiscito, via Ascenzi e Via Marconi sino alla salita non vi era un posto libero. Probabilmente almeno ventimila persone hanno seguito con devozione e curiosità il Corteo.

Prima della partenza, sul sagrato del Duomo erano presenti autorità locali, pochi VIP, anzi nessuno da fuori Viterbo.

Presenti sul sagrato, oltre il Vescovo ed il clero locale, rappresentanze degli ordini Cavallereschi: Cavalieri di Malta, Cavalieri del Santo Sepolcro e Cavalieri del Sacro militare Ordine Costantiniano, quest’ultimi, però alla base della scalinata confusi con le rappresentanze delle Confraternite, tutti in costume e con i rispettivi labari.

Come ormai è prassi, i figuranti, vestiti con i costumi di ogni epoca nelle quali si svolta la storia di Viterbo dalla sua origine nel XI° secolo, hanno illustrato nel tempo i dieci secoli di vita cittadini. La storia di Viterbo, però, per gli organizzatori si è fermata all’800. Infatti, nel costume ottocentesco ha sfilato quello che fu un sindaco dell’epoca accompagnato dai nobili della città in cilindro e bombetta, scortati da Carabinieri reali. Nessun figurante ha rappresentato la Viterbo del Novecento.

Per qualcuno, la storia di Viterbo si è fermata alla fine del secolo XIX°.

Nel Novecento, proprio il secolo che ha visto divenire Viterbo capoluogo di provincia, poi la sua rinascita dopo le ferite della guerra, sembra non meriti ricordo.

La processione religiosa, che segue il trasporto su ricco baldacchino del cuore incorrotto di Santa Rosa ha avuto devoto compimento con la benedizione del Vescovo seguita da un corale urrà: Viva Santa Rosa.

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