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Viterbo 28.9.22.
Il noto scrittore Saviano si lasciò andare pesantemente allorchè la sera del 7 dicembre 2020, ospite di Piazzapulita di LA7, definì Giorgia Meloni “bastarda”.
Si discuteva di sbarchi migranti e della politica relativa la gestione dei porti nazionali.
Ovvia la querela per Diffamazione a mezzo stampa (art. 595 c.p.) da parte della signora Meloni presentata alla Procura della Repubblica di Roma competente per territorio. Gli studi di LA7 sono in Roma-Prati, via Novaro.
A quasi due anni dal fatto, il pm Pietro Pollidori ha chiuso le indagini e rinviato direttamente a giudizio Roberto Saviano sulla cui responsabilità penale della sua condotta pochi dubbi. Roberto Saviano diffamò la leader di Fratelli d’Italia.
A metà novembre, al Tribunale di Roma, si celebrerà la prima udienza del processo.
Durante una puntata di Piazzapulita su La7 a dicembre 2020, Saviano si era riferito alla Meloni chiamandola “bastarda”. L’appellativo fu espresso nell’ambito di una discussione sul tema dei migranti e sulla politica relativa alla gestione dei porti italiani. Saviano disse senza mezzi termini:
“Vi sarà tornato alla mente tutto il ciarpame detto sulle ONG: “taxi del mare”, “crociere”… viene solo da dire bastardi. A Meloni, a Salvini, bastardi, come avete potuto? Come è stato possibile, tutto questo dolore descriverlo così?”.
Il Tribunale deciderà secondo scienza e coscienza, non ne abbiamo dubbi.
In ogni caso, rivolgere la parola “bastardo” a qualcuno ed in particolare ad una donna, è comunque grave dal punto di vista morale nonchè di grande maleducazione.
Adesso, però, dopo le elezioni del 25 settembre, il PM potrà pure riformulare l’accusa da diffamazione in “lesa maestà”,.Saviano, però aveva promesso che in caso di vittoria della destra avrebbe lasciato l’Italia, bene. sarà condannato in contumacia