di Andrea Stefano Marini Balestra
VITERBO 6.9.22 -Nonostante si cerchi minimizzare non si placa la polemica scoppiata in occasione dell’ultimo trasporto della Macchina di Santa Rosa dello scorso 3 settembre. C’era attesa, dopo due anni di stop per pandemia, ma non certo quella di un’occasione di scontro: una “baruffa chiozzota”.
Sembrava che le cose si fossero messe a posto per reciproche scuse tra Sodalizio dei facchini ed il Comune, invece ? nemmeno per sogno.
Dopo l’esternazione improvvida e temeraria del Capo facchino Rossi al Tancheeatro dell’Unione che ha gelato la platea e, dopo essere stata divulgata, anche ogni viterbese è rimasto basito che l’occasione della più bella festa cittadina sia stata occasione di varie contestazioni.
La storia dei trasporti della Macchina di Santa Rosa, iniziata oltre due secoli, ha registrato fatti luttuosi, macchine incendiate ed addirittura lasciate sul percorso per la difficoltà del trasporto, polemiche sull’aspetto della Macchina, ma mai, uno scontro Facchini/Comune.
Il bizzarro anno domini 2022 ci ha regalato anche questo. Non bastava il COVID 19, il green pass. la guerra, la siccità ed un’estate rovente.
Era ovvio che dopo le parole in “liberta” del Rossi non poteva restare tutto come prima. La minaccia di uno “sciopero” dei Facchini non è cosa da passare per una boutade. Infatti, dopo la contestazione in p.zza del Teatro ed a p.zza delle Erbe della ultra centuria dei Cavalieri di Santa Rosa (alias facchini di Santa Rosa), si è notato un “freddo” tra Sindaco e capo facchino durante la tradizionale “consegna” della Macchina prima del “sollevate e fermi” a S,Sisto, poi, le mancate promesse “girate” in p.zza del Comune in onore delle autorità presenti e degli ex facchini defunti.
Il resto del trasporto è risultato di routine ,senza particolare calore,. come se fosse una cosa da doversi fare.
La scintilla della ribellione è venuta dal capo facchino Rossi per contestare la normativa sulla sicurezza che ha impedito a molti di poter assistere al trasporto. Certamente da parte della Prefettura e della Questura sono state impartite severe istruzioni per garantire la sicurezza, non tanto del trasporto che va da se, ma dei presenti.
Non sapremo mai se dette stringenti disposizioni fossero conseguenza di informazioni particolari di polizia, ma tant’è.
Dal canto suo la Sindaco Frontini ha emesso ordinanze varie, tra cui il divieto di porre proprie sedie sul percorso, tenere chiusi i negozi, non salire sulle fontane nonchè pure l’affollamento sui balconi privati. Ordinanze, però. che al pari delle grida di manzoniana memoria, sono state del tutto disattese.,Anzi, proprio per la difficoltà poter facilmente assistere al passaggio della macchina nei posti consueti, si è aggravato un affollamento disordinato.
Probabilmente, non essendo qualcuno del Comitato della sicurezza perfetto conoscitore della articolata e difficile geografia urbanistica del Centro storico viterbese, ha errato ed esagerato nel vietare, ma ciò non doveva essere argomento di polemica, semmai di emendamento e correzione per l’anno venturo.
Ma no. Rossi è andato giù e peggio ha risposto l’assessore Marinetti, proprio quello con delega alla Protezione civile, che, con insulti su un social utilizzando frasario laido offensivo linguaggio (questo si, da facchino), ha offeso il benemerito sodalizio.
La sua testa è saltata perchè la sindaco Frontini l’ha invitato dimettersi e ciò è avvenuto.
Nessun provvedimento risulta aver preso il Sodalizio dei Cavalieri di Santa Rosa nei confronti del capo facchino Rossi. Sembra tuttavia che il suo atteggiamento, sotto sotto, sia stato condiviso.
Prossimamente di terrà un Consiglio comunale straordinario. con all’Ordine del giorno l’esame delle richieste pervenute da ogni parte politica sull’operato della Giunta in occasione dei festeggiamenti del 3 settembre.
Si discuterà delle articolate e confuse ordinanze comunali di sicurezza del tutto disattese nella pratica, poi, del problema rifiuti dopo il passaggio della Macchina, nonchè sulla effettiva necessità di intervenire subito o no al ripristino delle strade quando ancora c’era gente in giro mettendola in pericolo, e, da ultimo, sul numero e la qualità degli invitati al tradizionale banchetto nei giardini del Comune..
Se ne riparlerà per molto tempo. Ma intanto un monito: non sia la Festa di Santa Rosa un’occasione di polemica.
E’ una festa, soprattutto religiosa cara ai Viterbesi. Non si “sporchi” più con bassi interessi di bottega politica.