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Stalker incapace di intendere e di volere, assolto ma obbligato a curarsi

L'uomo è finito a processo dopo aver a lungo perseguitato una donna di Fabrica di Roma

Dopo averlo stato sottoposto a diverse perizie psichiatriche, l’ultima delle quali lo scorso 17 settembre nell’infermeria del tribunale, per i giudici non ci sarebbero dubbi. Il giovane di Fabrica di Roma finito a processo per stalking e violenza sessuale non può essere condannato.

Totalmente incapace di intendere e di volere al momento dei fatti, il ragazzo è stato assolto da ogni accusa per ”vizio di mente”, ma sarà sottoposto al regime di libertà vigilata per due anni e dovrà seguire un percorso specifico di terapia all’interno della Asl viterbese.

”L’uomo è totalmente incapace di intendere e di volere – aveva spiegato la dottoressa al tribunale, dopo aver incontrato l’imputato – ha una percezione distorta della realtà ed è inconsapevole della propria situazione psichiatrica”.

A denunciarlo una donna di Fabrica di Roma che per settimane sarebbe rimasta vittima delle persecuzioni e delle molestie del ragazzo: secondo la parte offesa, gli episodi risalirebbero al gennaio e al febbraio del 2018 quando la avrebbe importunata pesantemente fino a costringerla a chiedere aiuto alle forze dell’ordine.

”Scendi che ti scopo” le avrebbe addirittura urlato in un’occasione sotto la finestra della sua abitazione. Ma per i medici è del tutto inconsapevole della propria condizione psicologica: davanti a lui un lungo percorso di terapia in libertà vigilata.

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