Appare come un ossimoro a prima vista la possibilità di integrare il turismo reale quello compiuto sul territorio percorrendo sentieri, attraversando località storiche e bellezze naturalistiche, con il turismo virtuale effettuato a distanza. Una contraddizione solo apparente oggi, in un’epoca in cui i moderni dispositivi elettronici, smartphone e tablet in testa, sono diventati indispensabili accessori per milioni di viaggiatori.
Giusto per fare un esempio la celebre guida Lonely Planet che ha fatto del viaggio zaino in spalle in totale autonomia, il centro della propria brand identity, ha collocato il turismo virtuale tra i trend di viaggio per il 2019. Non più semplici accessori quelli che abbiamo in tasca, ma dispositivi che ci consentono di arricchire la nostra esperienza di viaggio in modi, fino a pochi anni fa, impensabili. A partire dalla ricerca di contenuti, là dove il mobile ha surclassato il desktop come canale privilegiato a cui accediamo per effettuare prenotazioni o per consultare siti di informazioni, dai blog alle guide online, per individuare il ristorante migliore o l’hotel più romantico in cui trascorrere qualche notte in riva al mare.
I contenuti stessi dell’offerta turistica, un tempo relegata a voluminose guide cartacee, vengono oggi aggiornati in tempo reale e proposti ad hoc sulla base di avanzati sistemi di geolocalizzazione. Il settore turistico ha visto allora l’affermarsi di una sovrapposizione tra spazio fisico e spazio digitale per rendere l’esperienza di viaggio più coinvolgente, appassionante e soddisfacente per gli utenti. Un modello di marketing turistico 2.0 che ha trovato interessanti applicazioni anche nel viterbese dove i personaggi della Sala degli Affreschi del Palazzo Comunale di Tarquinia hanno preso vita grazie a un avanzato sistema di realtà aumentata. Un’applicazione sviluppata dalla startup tarquiniese Skylab in collaborazione con l’amministrazione comunale. Un connubio quello tra storia e tecnologia che sembra confermare le previsioni della Lonely Planet e che ha trovato curiose declinazioni nella promozione dei territori etruschi con il gioco Mi Rasna.
Si tratta di un’avventura ludica ideata dalla casa di sviluppo EGA con l’intento di far conoscere il mondo etrusco attraverso strumenti nuovi come quello del gaming in maniera divertente e coinvolgente. Da un lato le meccaniche narrative proprie di un videogame all’interno del quale il giocatore è chiamato a scegliere una delle dodici Città Stato per iniziare la sua avventura nei panni di un magistrato. Dall’altro la scelta del programma impiegato, non un supporto fisico, ma l’app per mobile MI Rasna scaricabile gratuitamente dagli utenti e disponibile per Android. Una scelta efficace per promuovere un gioco di questo tipo a cui gli utenti possono accedere anche mentre si trovano in viaggio a Viterbo, Vulci o Cerveteri; proprio come se si trattasse di una qualunque app turistica.
Strategia del resto da tempo accolta dall’industria del gaming, estremamente ricettiva nei confronti delle abitudini dei giocatori. Ne sono un esempio operatori di primo piano nel settore videoludico come Unibet che ha scelto di rendere disponibile il suo vastissimo catalogo di giochi online in versione desktop anche da mobile, attraverso l’app Unibet seguendo una modalità mobile friendly sempre più apprezzata dagli utenti. Anche in viaggio del resto dove i turisti sfruttano tablet e smartphone per accedere a contenuti di gaming o di intrattenimento per trascorrere il tempo in autobus o in treno.
Un settore le cui tecnologie possono, come abbiamo visto essere ampiamente sfruttate anche per veicolare contenuti culturali, il caso di Mi Rasna ne è un esempio, oppure per accedere a visioni di un passato per sempre perduto.
Il Museo Nazionale Romano si è infatti recentemente dotato di un’avanzata tecnologia 3D per far rivivere ai visitatori l’emozione di trovarsi, virtualmente parlando, negli spazi originali delle Terme di Diocleziano. La ricostruzione è davvero suggestiva su modello di altri progetti simili che si stanno diffondendo un po’ in tutto il mondo. O se non altro in luoghi a chiara vocazione turistica. A Parigi ad esempio, in Place d’Arcole o in Place de la Bastille è possibile scrutare all’interno di appositi binocoli e vedere come si presentava la città al tempo della Rivoluzione Francese. L’avvento del turismo 2.0 segna di fatto una grande opportunità in un territorio come quello italiano ricco di storia e di cultura che ha tanto da raccontare sia nella sua versione analogica che in quella del futuro: in realtà virtuale o aumentata che sia.