E’ stato visto da alcuni carabinieri in borghese, appostati dentro a macchine con i finestrini oscurati, mentre cedeva una dose di cocaina ad un giovane acquirente. Ma quando gli uomini dell’arma sono andati a fermarlo, lui, dall’interno della sua auto, avrebbe ingranato la prima e sarebbe scappato a folle velocità, trascinando per diversi metri uno dei carabinieri.
”Non appena ho visto concludersi lo scambio di soldi e droga – spiega in aula il maresciallo in forza al nucleo operativo della compagnia dei carabinieri di Viterbo – sono sceso dalla mia auto e mi sono avvicinata a quella del giovane: ha immediatamente capito chi fossimo. Ha ingranato la marcia ed è partito sgommando. Ho istintivamente afferrato la cintura di sicurezza e ho tenuto la presa nella speranza di arrestare la corsa dell’auto”.
Invece. Invece sarebbe stato trascinato per alcuni metri, fino a poi ”cadere rovinosamente a terra, rompendo vestiti, cellulari e riportando lesioni a spalla, braccia e gambe”.
Così acquirente e spacciatore si sarebbero entrambi dati alla fuga: ‘’Uno è stato fermato a Montefiascone, il pusher pochi minuti dopo nei pressi di un noto bar a piazza del Comune, a Viterbo’’.
Fermato e perquisito è stato trovato in possesso di 2 grammi e mezzo di cocaina, divisi in cinque dosi già confezionate. Poi a casa, il ritrovamento di due bilancini e di un coltello sporco di polvere bianca.
‘’Quando lo abbiamo fermato – prosegue il maresciallo – pensavamo che non avesse nulla addosso, invece la droga era nascosta all’interno di un accendino, appositamente modificato e dunque non funzionante’’.
All’interno della sua auto, inoltre, una mazza da baseball e 730 euro in contanti, in banconote di diverso taglio.
Ora il giovane F.E. ai domiciliari dal giorno dell’arresto del 20 luglio scorso, ma comunque recluso in carcere per un precedente reato, deve rispondere di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni aggravate.
Si tornerà in aula a fine novembre.