Il 27 al 28 giugno 2018 a Lubiana, è stato ufficialmente lanciato il progetto quinquennale ECOBREED finanziato dal programma Horizon 2020. Il progetto, che svilupperà metodi, strategie e infrastrutture per l’allevamento biologico, varietà con miglior resistenza agli stress, efficienza nell’uso delle risorse e qualità e metodi migliorati per la produzione di sementi biologiche di alta qualità, è coordinato dall’Agricultural Institute of Slovenia ed è condotto in collaborazione con 24 organizzazioni partner provenienti da 15 paesi.
Per l’Italia l’unico partner è Il Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali (DAFNE) dell’Università degli Studi della Tuscia che avrà come responsabile il professor Mario A. Pagnotta. Si tratta di un progetto di fondamentale importanza e il partenariato dell’Unitus conferma quanto l’ateneo di Viterbo sia sempre in prima linea nell’ambito della ricerca.
Le attività si concentreranno su quattro specie: grano, patata, soia e grano saraceno comune.
Durante i 5 anni del progetto, i partecipanti si occuperanno di vari aspetti: identificheranno le varianti genetiche e fenotipiche; studieranno resistenza e qualità nutrizionale che possono essere utilizzati nell’allevamento in biologico; valuteranno il potenziale della variazione genetica per migliorare l’acquisizione di nutrienti; valuteranno il potenziale di maggiore competitività e controllo delle infestanti; ottimizzeranno la produzione delle sementi tramite migliori protocolli agronomici e di trattamento delle sementi; svilupperanno varietà elite per migliori prestazioni agronomiche, garantiranno l’utilizzo ottimale e il rapido sfruttamento dei risultati del progetto e delle innovazioni da parte del settore interessato.