Sarebbe affetto da una patologia grave e cronica, che lo spingerebbe a rubare tutto quello che arriva alla portata della sua ‘’lesta mano’’. Cover per telefonini di ogni genere e marca. Cavi usb, giochi per consolle e addirittura coperte termiche. Il tutto nascosto sapientemente al di sotto di ingombranti e capienti soprabiti, indossati ad hoc per passare inosservato. Per portare a casa più refurtiva possibile. E di ogni genere possibile.
Numerosi i procedimenti a carico dell’uomo, tutti per furto.
Venerdì mattina, l’avvio dell’ennesimo processo a suo carico. Questa volta, dopo un passato da ladro di generi alimentari, di vestiti e da borseggiatore improvvisato, G.L. avrebbe cambiato genere, dandosi all’elettronica.
Peccato che quei singoli furtarelli dal valore medio di una quarantina di euro non siano passati inosservati al sistema di videosorveglianza di un grande negozio di elettronica di Viterbo. E così la denuncia, l’ennesima, e il processo.
Sarà un professionista del settore a verificare se quella dell’uomo sia una patologia reale o solo una ”scusa per non pagare i propri conti con la giustizia” sottolinea ironico il responsabile vendite del negozio. E sarà il processo a stabilire se G.L. sia davvero il responsabile di quei furti, ripresi dalle telecamere.
Si tornerà in aula, per ascoltare i primi testimoni dell’accusa, a metà aprile.